Vernacolese

domenica, dicembre 31, 2006


Chi è l'uomo dell'anno? Berlusconi. E al secondo posto? Ciampi. Chi invece buttereste dalla torre? Bin Laden. E subito dopo? Prodi. Lo rivela un sondaggio realizzato per Sky Tg24 dall'Ispo di Renato Mannheimer. Cosa dite, cari lettori? Che questa notizia l'avete già letta ieri sul Giornale? Avete ragione. Però la ripetiamo. No, non siamo impazziti. Il fatto è che l'avete letta esclusivamente sul Giornale e su nessun altro quotidiano. Con questa notizia chiudo in 2006. AUGURO A TUTTI GLI AMICI CHE MI HANNO VISITATO UN SERENO 2007 SENZA PRODI.

5 Comments:

At 5:04 PM, Anonymous Anonimo said...

Purtroppo questo non l'ho scritto io ma chi ha archivi (con fatti e dati) per farlo
se riesci a contraddire uno solo delle argomentazioni qui riportate te ne sarei grato altrimenti questa rimane la verità.

(una persona che non crede nè in questa sinistra retrograda e sanguisuga nè in questo Berlusconi fintoliberista e bugiardo)
Marco Levi

"Dopo sette mesi di feroce regime comunista, il Cavalier Bellachioma ha staccato, con le quattro holding di sua proprietà, un assegnino da 215 milioni di euro. Un record mai visto nel pur roseo passato: il doppio rispetto alla cedola del 2005, grazie all’ennesimo primato storico dei dividendi e dei profitti: 135 milioni di utili, contro i 106 del 2005. Le holding in questione – informa il Sole-24 ore – sono le Italiana 1, 2, 3, e 8. che controllano il 61,13% della Fininvest. Un anno fa l’intero sistema holding, formato dalle 7 casseforti che custodiscono il 100% del Biscione, distribuì alla famiglia «appena» 141 milioni (107 al solo Cavaliere); e nel 2004 «soltanto» 79,



Detto in soldoni, Bellachioma è - se possibile - ancor più ricco di prima. E se, sul miglioramento della finanza pubblica, si litiga tra chi sostiene che è dovuto al governo Prodi e chi ribatte che è un'eredità del governo Berlusconi, sul boom della finanza privata del Cavaliere non ci sono dubbi: è tutto merito del suo governo. La pioggia di miliardi nelle sue tasche, se ci fosse un po' di giustizia e un briciolo di gratitudine, andrebbe divisa con i vari Gasparri, Frattini, Schifani, Maccanico, Pecorella, Ghedini e così via, artefici delle varie leggi su misura che hanno salvato Bellachioma dai processi, consacrato il suo conflitto d'interessi e risparmiato alle sue tv la fastidiosa incombenza di rispettare le sentenze della Consulta, garantendo un'escalation borsistica altrimenti improbabile. Almeno un cestino per Natale questi re magi, ben più numerosi dei tre del presepe, se lo sono guadagnato.



Ma un pensierino riconoscente lo meriterebbe anche l'Unione, che in sette mesi di governo, è riuscita a non toccare nemmeno una di quelle leggi vergogna, procrastinando anzi il monopolio berlusconiano illegale e incostituzionale sulla tv commerciale e stabilendo che, finché lui resta all'opposizione, il suo impero mediatico non costituisce conflitto d'interessi. Così potrà usarlo comodamente per tornare al governo. «A Berlusco', ricordate de l'amici!», implorava il Rutelli di Corrado Guzzanti nel 2001. Ora quella battuta ha sostituito il programma dell'Unione: quella che Curzio Maltese ha ribattezzato «coa(li)zione a ripetere», impegnata com'è a ricascare in tutti gli errori già commessi nel 1996-2001.



Il primo è quello di dare un'altra volta per morto il Cavaliere. Mentre l'acuto Franco Giordano della famosa «sinistra radicale» invita a «evitare l'antiberlusconismo», peraltro mai visto da quelle parti, Silvio viene eletto «uomo dell'anno» da un sondaggio Ispo-Sky. Conserva la maggioranza nel Cda Rai, con l'ottima cinquina che nominò direttore l'incompatibile Meocci, causando all'azienda un danno da 14 miliardi di euro. La nota pasionaria Gigliola Cinquetti deve difendersi dai fulmini di Giovanardi, Landolfi e Del Noce per avere osato nominare i pacs invano. Sui giornali e in tv si continua a parlare di quello che vuole Lui e a non parlare di quello che non vuole Lui (vedi il risalto dato al comma che manda in prescrizione i reati contabili, subito abrogato, rispetto al silenzio sulla legge ex Cirielli, mai abrogata, che manda in prescrizione migliaia di reati penali; per quelli che rischiavano di evitarla, è arrivato l'indulto extralarge).



Previti, in attesa di passare ai servizi sociali in una onlus per bambini poveri, resta parlamentare sebbene da maggio sia interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, difeso a spada tratta dal suo nuovo avvocato, il presidente ds della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino. La Scala di Milano annulla il "Candide" di Bernstein perché vi compare, insieme a Chirac, Blair, Bush e Putin, un Berlusconi in slip. E mentre non passa giorno senza che si scoprano nuove porcherie nella commissione Mitrokhin e nel Sismi, fervono i preparativi per un bel «dialogo» con Bellachioma su misteriose «riforme istituzionali». Senza dimenticare la legge elettorale «porcata», imposta un anno fa dallo stesso Berlusconi che ora accusa l'Unione di non volerla riformare insieme a Lui.



Mentre Lui prepara la riscossa, i suoi presunti avversari discutono del sesso degli angeli e naturalmente danno per certo il suo imminente ritiro dalla politica, trascurando colpevolmente l'inquietante annuncio di James Bondi: «Solo una donna potrà sostituire Berlusconi». Dal che si desume che, nel misterioso ricovero di Cleveland, Bellachioma ha cambiato sesso.

 
At 7:20 PM, Blogger argo50 said...

Con gli anonimi non colloquio, mi senterei come se parlassi al muro, datti un nome, tanto nessuno ti ammazza per quello che scrivi. Non siamo In Iran dove spariscono i giovani. Uno strappo lo faccio, la ricchezza di Berlusca è la ricchezza del Paese, se le sue aziende sono aumentate di quotazione anche lemie sono aumentate e sono più ricco. Di Previti, mi interessa poco quanto niente potrebbe andare, per me, a scopare i giardini pubblici e sono uno che afferma che si dovrebbe dimettere. Non faccio sconti a nessuno. Il problema, caro anonikmo è che uno o è di sinistra o è di centro destra, LIBERALE con un'educazione che premia chi produce e licenzia i lavativi. Ancora non ci siamo. Ma il tgempo è galantuomo, tanto con Prodi non si va da nessuna parte. Per risponderti passo passo mi ci vuole un po' di tempo. Ma in breve sappi che ho tutte le risposte al tuo copia e incolla. A

 
At 2:26 PM, Anonymous Anonimo said...

non fare nessuno sforzo, passa dall'oculista ...oltre che a scrivere il mio nome non so cosa altro fare (9 rigo del 1° post)

e rispondiamo al grande liberista amante della concorrenza: che i migliori vadano premiati è fuori dubbio, chi è più bravo vince e si gode il frutto del suo ingegno, ma al contrario un uomo che fa le leggi per aumentare la propria ricchezza aumenta si la sua ricchezza e quella degli azionisti a discapito di quella degli altri imprenditori (vedi il presidente di Europa7 che ha ha fatto causa vincendo in Cassazione contro Mediaset )
violando una cosa che ai liberisti dovrebbe essere tanto cara:CONCORRENZA!! meno cara ai fintiliberisti!!

e come la viola e l'ha violata in questi anni?grazie anche ai porci collusi sinistri...

Ricapitolando. La legge 361 del 1957, mai abrogata ma sempre calpestata da 12 anni, stabilisce che Silvio Berlusconi, in quanto concessionario pubblico di frequenze tv, non può essere eletto in Parlamento né andare al governo. O vende le sue tv, o torna a vita privata. Se torna a vita privata, non può comunque possedere tre reti sull'analogico terrestre, ma deve scendere a due. Lo stabilisce la sentenza 7.12.1994 della Corte costituzionale, che dichiara illegittima la legge Mammì e chiede di abrogarla perché viola l'art. 21 della Costituzione: «II legislatore è vincolato a impedire la formazione di posizioni dominanti nell'emittenza privata e favorire il pluralismo delle voci nel settore televisivo... L'esistenza di un'emittenza pubblica non vale a bilanciare la posizione dominante di un soggetto privato... Il legislatore... doveva contenere e gradualmente ridimensionare la concentrazione esistente e non già legittimarla stabilmente, non potendo esimersi dal considerare che la posizione dominante data dalla titolarità di 3 reti su 9 assegna un esorbitante vantaggio nella utilizzazione delle risorse e della raccolta della pubblicità». Il Parlamento ha tempo fino al 27.8.1996 per provvedere, dopo di che una rete Fininvest deve passare di mano o su satellite.



Ma la sentenza rimane lettera morta: né il governo Berlusconi, che defunge di lì a poco, né i governi Dini, Prodi, D'Alema e Amato le danno attuazione. Anzi, la legge Maccanico del '98 rinvia sine die, con un escamotage, il passaggio di mano o su satellite di Rete4. Così, il 20.11.2002, la Consulta dichiara incostituzionale pure la Maccanico, imponendo un nuovo ultimatum a Rete4 al 31.12.2003: «La situazione di ristrettezza delle frequenze disponibili per la tv analogica si è accentuata, con effetti ulteriormente negativi sui principi di pluralismo. L'attuale sistema non garantisce l'attuazione del principio del pluralismo informativo».



Nel dicembre 2003, vigilia della scadenza, il governo Berlusconi vara la legge Gasparri e, quando Ciampi la boccia perché incostituzionale, approva in tutta fretta il decreto salva-Rete4 e la Gasparri-bis, salvando la terza rete Mediaset con due trucchetti: il Sic, che porta all'infinito il tetto antitrust sulle tv; e il digitale terrestre, che dovrebbe moltiplicare le reti e rendere ininfluente il monopolio berlusconiano sulla tv commerciale nel terrestre e che invece si rivelerà una bufala. Così le frequenze di Rete4 restano in mano a Mediaset, che però nel '99 ha perso la gara pubblica per il rinnovo delle concessioni governative a Rete4, mentre Europa 7 di Francesco Di Stefano l'ha vinta.



Da 7 anni Di Stefano ha la concessione per trasmettere, ma non le frequenze (sono occupate da Rete4). Per questo ha chiesto i danni allo Stato dinanzi alla Corte di Giustizia Europea. Da qui si deve partire se si vuole risolvere il conflitto d'interessi e dare all'Italia una seria legge antitrust. Ma, appena uno ricorda questi dati di fatto, viene accusato di fare «proposte autoritarie» e «destabilizzanti» (Villetti, Sdi): come se fosse alle porte un colpo di Stato ordito da una legge dello Stato e dalla Consulta. Si ripete pure che la legge sul conflitto d'interessi «non dev'essere punitiva» né andare «contro Berlusconi». Oh bella: e contro chi dovrebbe andare, se non contro il titolare del più macroscopico conflitto d'interessi della storia dell'Occidente? Forse che l'Antitrust americana, tutte le volte che costringe Microsoft a cedere i rami eccedenti dai tetti stabiliti della legge, vuole andare «contro» Bill Gates con «intenti punitivi»? Forse che la legge sulla patente a punti ha «intenti punitivi» contro i pirati della strada? E perché si può punire Di Stefano che ha seguito la legge e non Berlusconi che l'ha ripetutamente violata?



Il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, lacrima copiosamente: «Si vuol impedire al Cavaliere di fare opposizione e di fare politica». Per la verità è sempre stato il conflitto d'interessi a impedirgli di fare politica e opposizione, obbligandolo a farsi gli affari suoi. In ogni caso, ha ragione Fassino: i berluscones, prima di piangere, leggano il testo dell'Unione, e purtroppo scopriranno di non aver nulla da temere. Finché Berlusconi resta all'opposizione, non cambia nulla: Mediaset resta sua, con tre reti. Se poi, nel 2012, tornasse al governo (ci stanno lavorando in molti), non dovrà venderle come impone la legge '57, ma semplicemente affidarne le azioni a un blind trust, continuando a usarle come ha sempre fatto. Del resto era stato proprio lui, nel '94, a inventarsi il blind trust per il suo conflitto. Perfino Confalonieri disse che «il blind trust non risolve niente: l'unica soluzione è vendere». Il centrosinistra parlò di «blind truff». Ora lo adotta. Come passa il tempo.

e questi come ti ripeto sono fatti e non opinioni di chi non ha un cazzo che scrivere

e a proposito di premiare chi fa bene il proprio lavoro e mandare a casa chi non fa un emerito cazzo soprattuto tra quei merdosi di pubblici uffici mi sai dire il tuo Dio Silvio cosa ha fatto per mettere più controlli favorendo i meritevoli e cacciando a pedate nel culo i fancazzisti...che io sappia niente....
sono tutti uguali sinistrorsi e destri finti liberisti
stessa razza stesso inciucio dal '96
Marco Levi

 
At 11:06 PM, Blogger argo50 said...

Spiegami una cosa, anzi più di una:che cosa ha fatto la sinistra per sistemare l conflitto di interessi, quando ha governato? Perchè Prodi non ne parla? Gentiloni che vuol mandare rete 4 sul satellite fa una cosa giusta?
Quante persone perderanno il posto di lavoro? Poi agli Italiani, e lo hanno sempre dimostrato, non glie ne frega niente. Il sottoscritto da fiducia alla politica liberista dfi contro a una politica statalista, dove tutto viene deciso per livellare, alla faccia del merito e della bravura. Nessun sistema è perfetto e non lo sarà mai, perchè sono gli uomini che lo creano e di conseguenza sono fallibili.

 
At 4:17 PM, Anonymous Anonimo said...

siamo alle solite...parli di economia liberista e chi si scaglia contro? proprio loro i fintiliberisti alla Berlusconi..ma facciamo un piccolo sforzo e rispondiamo per le rime:

1)che i sinistri non abbiano fatto un emerito KAISER per sistemare il conflitto di interessi è pacifico come tante altre cose che avevano promesso di fare e non le hanno fatte per non scomodare gli amici con cui fanno battaglia in parlamento e poi la sera tutti a mangiare insieme;
ma converrai con me che a questo ho già risposto (ma tu forse non leggi)quando riporto nel 1° post «A Berlusco', ricordate de l'amici!», implorava il Rutelli di Corrado Guzzanti nel 2001 (alludendo all'aiuto che gli hanno sempre dato nei 5anni 96/01 artefice il baffetto dalemiano[ogni volta che Berlusconi parla di D'Alema lo osanna contrapponendolo all'odiato Prodi chissà come mai??]
o quando nel 3° post ho parlato di inciucio tra sin e BERLUSCONI


(ti ricordo che qui non è in gioco chi è meglio tra sin e destra ma chi spara + grosse le cazzate in questo politichetta italiana)

2)la storiella dei falsi posti di lavoro persi mi ricorda Fede che al Tg4 faceva vedere i dip che timbravano il cartellino e si chiedeva "che fine faranno questi?"
la risposta è semplice: io credo nelle teorie liberiste di concorrenza e libero mercato, venendo meno rete4 e rai3 e affacciandosi altri imprenditori sul mercato queste persone vengono riassorbite dal sistema stesso come in tutti i mercati...se non venissero riassorbite vuol dire che ci sono delle eccedenze (ti dispiace della privatizz dell'alitalia a me no anzi sono contentissimo [azzo la sin che fa le privatizz speriamo prima o poi anche la cara rai promessa dal Silvio e mai mantenuta] finalmente senza aiuti di stato e con tutti i raccomandati che sono entrati si vedrà con un imprenditore privato se sono efficienti o sono segaioli)
e ti ricordo che quel Distefano di Europa7 un normalissimo imprenditore lombardo (non certo comunista) ha investito un fottio di soldi per allestire gli studi già pronti già attrezzati ancora incellophanati...e poi la sin e destra che ti combinano: MAIALI!!
3) agli Italiani non frega cosa? del conflitto di interesse...all'ignorantone uomo della strada può darsi ma sai nella mia professione (sono autonomo e ho a che fare con gli imprenditori) ogni volta che qualcuno spudoratamente e illecitamente fa le scarpe ad un altro (appalti truccati, amici degli amici, accordi sottobanco) gli rode un pò, anche troppo, si mangiano il fegato, figurati ai piani alti...
ma come? faccio tanto per smazzare e costruirmi una fortuna pagare dipendenti tasse cercare clienti e un altro solo perchè più furbo e illecitamente mi deve rovinare gli schemi del gioco...
Il conflitto di interesse pur non essendo la panacea a tutti i mali è qualcosa che sancisce una cosa:un più rigoroso rispetto delle regole cosa che oggi non sembra andare per la maggiore
...possiamo non essere d'accordo su questo
MA non mi venire mai a raccontare che Berlusconi è un santo uomo che come disse lui:
Mai fatto affari con la politica (5-1-2006)
La politica statalista è il cancro di questa nazione che per anni grazie alla DC e i sindacati ha fatto proseliti e voti!!
I tempi sonoo cambiati?
Non credo stando al fatto che 2 uomini in lizza per le elezioni erano 70enni collusi con il passato craxiano e democristiano.....
che pena vedere questi liberisti parlare di privatizzazioni e liberalizzazioni dei mercati ma all'atto pratico tirarsi indietro...come per gli avvocati, commercialisti taxisti ecc che per assurdo votano destra ma se gli si parla di eliminare le barriere all'entrata scappano tutti...

Marco Levi

 

Posta un commento

<< Home