Vernacolese

lunedì, novembre 10, 2008

Ecco la galleria degli insulti sinistri…a loro tutto è concesso

«Berlusconi deve capire che le parole sono come pietre», avvisa Veltroni il 24 ottobre. Lui, l’uomo del dialogo, che aveva appena annunciato: «Con Berlusconi la democrazia è svuotata come nella Russia di Putin» (28 settembre); «Con Berlusconi c’è una cappa di piombo sul Paese» (22 settembre); «Dico al Pd: scatenatevi contro Berlusconi, quartiere per quartiere» (12 settembre). Non sempre le parole resistono a lungo come le pietre: appena 6 mesi fa, Veltroni spiegava che «è troppo facile quando si sta all’opposizione usare toni esasperati». Spesso le parole restano soltanto negli archivi, come l’articolo di Lidia Ravera sull’Unità del 25 ottobre 2004, appena «riscoperto» dal Foglio: «Con quelle guancette da impunita, Condoleezza Rice è la “líder máxima” delle donne-scimmia». E ancora: «In quanto pacifista contraria alla politica estera di Bush mi sparerei un colpo. In quanto femminista lo sparerei direttamente a lei, il colpo... “con dolcezza”...».
Con dolcezza, perché siamo tutti antirazzisti. Come Andrea Camilleri, che intervistato dal quotidiano spagnolo El País il 21 ottobre ha indicato la «soluzione» al problema Berlusconi: «Ha 72 anni, farà il Capo dello Stato e poi dovrebbe anche morire». Giovedì scorso, al liceo Mamiani di Roma, Camilleri ha parlato agli studenti del ministro Gelmini: «Di sicuro non è un essere umano. Dovremmo chiamare i professori di chimica per capire che cos’è». Forse potrebbe aiutarci anche Marco Travaglio, che ha già scoperto la vera natura biologica del presidente del Senato: «Se dopo De Nicola, Pertini e Fanfani, ci ritroviamo con Schifani, sono terrorizzato dal dopo: le uniche forme residue di vita sono il lombrico e la muffa. Anzi, la muffa no perché è molto utile».
Siamo tutti antirazzisti e Dacia Valent, è più antirazzista degli altri. Perché lei, ex europarlamentare del Pci, spirito libero della sinistra radicale, lei che ha festeggiato la morte di Oriana Fallaci con lo slogan «Cancro 1 – Fallaci 0», è cittadina italiana ma è di origini somale. E sa bene che l’etnia, la nazionalità, il colore della pelle sono tutti uguali. Un mese fa ha scritto sul suo blog: «Italiani bastardi, italiani di merda». Italiani «stupidi, ignoranti, pavidi, vigliacchi, zecche, pulci e figli di puttana». «Brutti come la fame, privi di capacità d’ingegno se non nella volontà delle vostre donne di prostituirsi e di prostituire le proprie figlie». Il Papa? «Quando tra vent’anni sarà morto, starà dove deve stare, all’inferno tormentato da diavoloni frocioni attivissimi». Daniele Luttazzi invece spiegò in tv, su La7, come «sopportare» la politica estera di Berlusconi: «Io ho un mio sistema, penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell’Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanché in completo sadomaso che li frusta». E proprio Luttazzi, in teatro, aveva già dimostrato che neppure Ferrara è un essere umano, ma «il residuo di sperma e cacca lasciato sul lenzuolo dopo un rapporto anale». Il premier è stato definito tra l’altro «irresponsabile», «pagliaccio», «volgare», «intollerante», «impudente», «antidemocratico», «folle», «incapace», «portasfiga», «vigliacco» e pure «stalinista». Un aggiornamento sugli epiteti coniati negli ultimi anni: «Psiconano», «nano ghiacciato», «nano scongelato» (Beppe Grillo dixit); «rozzo» (Mario Monicelli, proprio ieri mattina); «Al Capone col panama» e «Al Tappone» (queste sono di Travaglio). Per Tonino di Pietro il premier è «un magnaccia», per Oliviero Diliberto «un dittatorello sudamericano». Proprio Diliberto, alle Invasioni barbariche, ha confessato una fantasia bizzarra: andare al Billionaire di Briatore «imbottito di tritolo».
La tradizione è lunga. Massimo D’Alema, che ha appena definito il ministro Brunetta «un energumeno tascabile» (ma poi si è scusato), nel 1994 si augurava di vedere Berlusconi «mendicare in piazza Duomo». A quei tempi Umberto Eco su Repubblica analizzava così il sostrato socio-culturale degli elettori: «buoni e pensanti» quelli del centrosinistra, «malvagi» oppure «stupidi» quelli del centrodestra. Chissà, forse il raffinato intellettuale aveva in mente l’analisi di Palmiro Togliatti all’indomani del trionfo della Dc di De Gasperi alle elezioni del 1948: «Hanno vinto i preti, le vecchie e i deficienti». SANTORO CHIEDE 2 MILIONI DI EURO A CHI GLI HA DEDICATO UN’IMITAZIONE!!!!!!!! SIAMO ALLA FARSA.