Vernacolese

domenica, aprile 01, 2007

LA MAMMA DI FRANTI
«Entrò tutt'a un tratto nella scuola la madre di Franti (...) spingendo avanti il figliuolo che è stato sospeso dalla scuola per otto giorni (...). La povera donna si gettò quasi in ginocchio davanti al Direttore, giungendo le mani, e supplicando: - Oh signor Direttore, mi faccia la grazia, riammetta il ragazzo alla scuola. Son tre giorni che è a casa, l'ho tenuto nascosto, ma Dio ne guardi se suo padre scopre la cosa, lo ammazza; abbia pietà, che non so più come fare! (...) me lo riprenda ancora una volta, signor Direttore, perché non segua una disgrazia in famiglia, lo faccia per pietà d'una povera donna! - e si coperse il viso con le mani, singhiozzando». E chi è se non l'immortale De Amicis di «Cuore» (da leggersi nella bella edizione Einaudi)? Con il quale gridare: «Ah ridateci le mamme di Franti! ridateci i genitori severi, devoti all'istruzione e agli scappellotti! E lei, ministro Fioroni, ci ridia le sospensioni e il sette in condotta: ci ridia la scuola!»