Vernacolese

sabato, gennaio 05, 2008


UDITE, UDITE: Gabriele Visco, figlio del viceministro dell’Economia Vincenzo, è stato assunto come dirigente da Sviluppo Italia, l’agenzia governativa che si occupa di attrazione degli investimenti ed è controllata al 100% dal dicastero di Via XX Settembre. Mentre si perpetua il NEPOTISMO CHIERICALE, gli italiani sono ubriachi di povertà, e se ne sono accorti all’inizio dell’anno, così l’Economist, il settimanale britannico che giudicava l’ex premier Silvio Berlusconi unfit, «inadatto» a governare l’Italia, si è accorto che gli italiani si sentono più poveri rispetto a qualche anno fa. La spiegazione per l’Economist è semplice: è tutta colpa di Vincenzo Visco, il vicepremier ds con delega alle Finanze, e della sua stretta fiscale che ha portato nelle casse dello stato 25 miliardi di euro di extragettito nel 2007 e 36 miliardi nel 2006, «nonostante la leggendaria abilità degli italiani nel tenersi stretti le proprie ricchezze e i propri guadagni», sottolinea il settimanale. Secondo il commentatore britannico «Visco ha cambiato le leggi per consentire controlli incrociati (la cosiddetta anagrafe tributaria, ndr) compresi i conti correnti bancari», ha aumentato le ispezioni in negozi, bar e ristoranti e ha obbligato i professionisti a pagare con denaro elettronico e assegni. Peccato che «più della metà dei 40 milioni di contribuenti italiani siano lavoratori dipendenti e pensionati» e che siano stati loro a soffrire di più. «L’anno scorso le imprese hanno ottenuto una riduzione fiscale - riconosce l’Economist - ma per le persone fisiche c’è stato un peggioramento», tanto che «perfino i sindacati chiedono tagli selettivi delle aliquote». Viva, viva Berlusca! Quando scendete in piazza, Italioti sinistrati?