Vernacolese

giovedì, ottobre 02, 2008


“L'11 ottobre tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia del nostro paese manifestano a Roma, uniti (si spera) contro le politiche di questo governo e più specificatamente contro le scelte razziste, gli attacchi all'indipendenza della magistratura, al ruolo contrattuale del sindacato, alle conquiste del mondo del lavoro, alla democrazia, ai valori dell'antifascismo e al ruolo istituzionale, e allo sviluppo della scuola pubblica….Gli interventi della coppia Gelmini-Tremonti (e Aprea) sono difatti devastanti non solo perché prevedono ulteriori pesanti tagli per la scuola statale, ma perché, in coerenza con l'idea di società delle destre, prevedono una scuola fortemente gerarchizzata e autoritaria, che deve »educare» al modello di società «ordinata» e la difesa della scuola pubblica non può essere affidata alla mobilitazione del solo mondo della scuola; nello stesso tempo la difesa della democrazia e dei valori dell'antifascismo, la contestazione di ogni forma di razzismo, l'indipendenza della magistratura, il rispetto delle conquiste sociali del mondo del lavoro e una politica di pace sono valori che devono essere centrali anche nella scuola. Democrazia e scuola pubblica e laica per tutti sono due aspetti della stessa realtà. Per questo la scuola deve essere deve sentirsi impegnate in prima persona per la manifestazione dell'11 ottobre …..”
Questo è lo stralcio di un manifesto di sinistra, del gruppo di Firenze. Sono parole farneticanti, come se domani dovessimo cadere, o già siamo caduti in mano a una banda di incoscienti politici “gerarchizzati” e autoritaria, parlano di società ordinata, ma non si sono mai chiesto, questi signori, che dall’altra parte ci sono persone “normali” come loro. Con la sola differenza che si sono presi la patata bollente di “sistemare un po’ questa nostra Italia. Io chiedo a questi professori e soprattutto maestre, di incominciare a ragionare da soli e non con gli editti dei dirigenti sindacali che, secondo me, hanno fatto il loro tempo. E’ tempo di alzare la testa, cari colleghi/e, è tempo di pensare positivo e non demonizzare tutto ciò che viene dall’altra parte, ci si siede uno di fronte all’altro e si discute, perché cari miei, a voi sfugge che stiamo giocando con l’ avvenire dei nostri figli, o ve ne siete dimenticati, accecati dall’ odio politico?

4 Comments:

At 12:14 AM, Blogger roberto celani said...

Allora proviamo a confrontarci.
Una riforma che taglia istituti scolastici, posti di lavoro, e orari d'insegnamento.
Una riforma che comporta spese più elevate per le famiglie in cambio di un servizio peggiore.
Una riforma che cancella il senso stesso della scuola d'infanzia riportandola ad asilo diurno.
Una riforma?
Solo lo smantellamento della scuola pubblica.

 
At 5:57 PM, Blogger argo50 said...

Caro Roberto, tu mi fai un elenco di tagli e di catastrofe sociale. Non so se si insegnante, io lo sono da 35 anni, se lo sei dovresti ricordare come ha funzionato la scuola dagli anni novanta in poi:immissione in ruolo di migliaia di maestri, molti dei quali senza aver superato un concorso, anche contro il parere di illustri pedagogisti e psicologi, un bambino, proprio in questa età ha bisogno di serenità e di un punto di riferimento. Dopo 20 anni di modulo abbiamo creato ragazzi indecisi, viziati, anche da noi, perchè nessuno dei tre maestri aveva il coraggio di dire le reali condizioni di apprendimento del bambino. I moduli vengono difesi solo dagli insegnanti, il 75% delle famiglie è favorevole al maestro unico, che poi unico non sarà. Un motivo ci sarà e io lo so questo motivo.La sinistra sta facendo puro terrorismo, mio caro, non dice le cose come saranno. I tagli sono giusti se vogliamo riformare la scuola, per il bene dei nostri figli. che in questo momento sono sfruttati da colleghe incoscienti, addirittura scrivono sul diario alle famiglie di ribellarsi alla riforma. Concludo affermando di nuovo che il muro contro non serve a nessuno. E' il momento di assumersi le proprie responsabilità e continuare una riforma da tanti anni reclamata, ma che nessuno poi vuole portare a termine. Sono convinto della bontà di questa riforma perchè tutti gli addetti ai lavori sono contrari.

 
At 10:49 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Antonio, sono un tuo collega che per un certo periodo ha lavorato nella scuola dove operi brillantemente da diversi anni. Non posso vantare la tua anzianità di servizio, tuttavia 10 anni circa di insegnamento mi hanno fatto capire molte cose: una di esse è che l'istruzione non può provenire da un'unica fonte. Il bambino, a mio modesto parere, necessita infatti di diverse figure che gli ruotino attorno in questa fase molto delicata della propria crescita. Del resto, anche fuori dalla scuola, egli non è forse sottoposto ad un vero e proprio bombardamento di input da parte dei mass media? Perchè allora vogliamo improvvisamente togliergli la possibilità di SCEGLIERE in autonomia a quale insegnante affezionarsi di più e quindi a quale disciplina scolastica dedicarsi con maggior passione? Sei davvero sicuro che offrendo al bambino un unico stile di insegnamento e, quindi, un singolo modello di comportamento (poichè, volenti o nolenti,siamo sempre un esempio ai loro occhi)migliorerai la qualità dell'istruzione? Io la vedo dura, anche da punto di vista prettamente pratico: prova un po' a far lezione DA SOLO a una classe di 27 alunni di cui la metà extracomunitari e quindi con esigenze differenti...
La nostra cara ministra Gelmini, con la scusa di voler combattere i fannulloni, ha deciso di mandare a casa 87.000 precari: da quale pulpito poi, lei che è stata sfiduciata da un consiglio comunale per inoperosità... Le ragioni con le quali ha, in un primo momento, argomentato questa scelta, poi, a me personalmente hanno fatto sorridere...
In conclusione: il prossimo anno probabilmente dovrò cercarmi un altro lavoro, lasciando questo mondo a cui mi ero molto affezionato...pazienza. Ho nel cuore solo la speranza che i miei figli (se ne avrò) possano vivere in una società in cui l'istruzione abbia ancora una certa importanza per i nostri governanti: per chi ci governa adesso mi sa che rappresenta solo una palla al piede...Ti saluto e ti abbraccio Carlo

 
At 4:41 PM, Blogger roberto celani said...

Ma di quale riforma parliamo?
Qui non siamo di fronte a nessuna riforma!
Solo tagli:
al numero dei docenti, al numero degli istituti scolastici e agli orari e di conseguenza alla qualità dell'approfondimento didattico.
Si abolisce la co-presenza degli insegnati nella scuola d'infanzia. Si diminuiscono gli orari della scuola Elementare (unica ad avare ottenuto ottimi risultati nell'indagine OCSE PISA)...
Non c'è bisogno di essere insegnanti per giudicare il mondo della scuola. Quindici anni di presenza nei consigli di Circolo e di Istituto di ogni ordine e grado in due realtà regionali come la Lombardia e l'Umbria mi consentono di poter tranquillamente dire che si vuole affossare definitivamente l'idea della scuola pubblica se si pensa di poter ulteriormente tagliare le risorse economichea disposizione.
Il tutto scaricando oneri sulle famiglie (per il trasporto) e sugli Enti Locali per l'edilizia scolastica e la logistica.
Ma in fondo cosa ci si poteva attendere da un Ministro senza alcuna competenza in materia?

 

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