Vernacolese

venerdì, novembre 21, 2008


Il governo vuole insegnare l'italiano ai bimbi stranieri, ma la sinistra riesce a opporsi anche a questo.
Sono in Italia, in classi di bambini italiani ma non sanno una parola della nostra lingua. Non parlano, e non capiscono. Restano lì, sul loro banchetto con gli occhi sgranati a guardare quella maestra che dice cose incomprensibili, vedono i compagni alzare le mani e fare domande, le farebbero anche loro, magari, se capissero. Invece fanno la figura degli sciocchi, stretti in mezzo a un mondo straniero, come sordi. Questi sono i bambini figli di immigrati che frequentano le nostre scuole. Gli alunni stranieri hanno raggiunto la quota spaventosa di quasi 570 mila, pari al 6,4% della popolazione scolastica e nel giro di pochi anni diventeranno addirittura un milione. La maggior parte di essi non conosce una parola di italiano e per questo spesso accumula un significativo ritardo scolastico. La cosa più logica, più di buon senso che viene alla mente mettendosi dalla parte dei piccoli, allora, è quella di dedicare loro una maestra, che insegni l'italiano e le nozioni base della nostra grammatica, in modo da dare loro gli strumenti per vivere meglio con gli altri, e di comprendere tutto il resto. Le famose classi ponte, di cui oggi ha parlato il premier Silvio Berlusconi. "La scarsa conoscenza della lingua italiana fa sì che l'insufficienza dei bambini stranieri sia tripla rispetto a quella degli alunni italiani. Perciò -ha detto il Cavaliere- abbiamo pensato a questa mozione, seguendo tra l'altro l'esempio di altri Paesi e abbiamo deciso di fare non classi separate ma tese all'insegnamento dell'italiano". Quindi classi dove stare per un periodo, finché non si è imparato l'abbiccì. Ma la sinistra non ci sta: le classi ponte sono ghetti, dice. Chissà se qualcuno di loro ha mai provato a immedesimarsi in questi bambini. Ma perché per una volta il Pd non lascia a casa l'ideologia e il buonismo, e non si mette -sul serio- dalla parte dei più deboli? Sui bambini non si gioca. Sui bambini non si fa gazzarra politica.