Vernacolese

venerdì, dicembre 19, 2008


UOLTER, questa sera ha detto: - Cambiamo o ci sotterreranno – Lui, che ha perso tutte le elezioni. Ha sbagliato alleato. Non ha unito il partito, diviso in mille correnti. Ha fallito il rinnovamento. Non ha affrontato la questione morale. Non è stato in grado di dialogare sulle riforme. Ha portato il Pd allo sbaraglio, vedi vigilanza Rai e quel cavolo di Villari che gioca a fare Napoleone.
La bella stagione di Veltroni è appassita, e in terra sono rimaste promesse rancide, che sanno di muffa. E gli errori, tanti. L’uomo vestito di nuovo, il profeta di una sinistra diversa, moderna, orfana felice delle ideologie, senza parolai rossi, quasi elegante nel suo bon ton, pronta a danzare come una libellula e pungere come un’ape, si è ritrovato con un partito liquido, dove l’identità è una macedonia venuta male. I democristiani di sinistra non vogliono morire comunisti. Gli ex Pci si sentono tuttora, malgrado tutto, l’avanguardia di qualcosa. Non importa cosa. La realtà è che questo papocchio chiamato Pd non ha una rotta, non ha una cultura, non ha una visione del mondo. Orecchia. Sfodera un «we can» e pensa: tanto dall’altra parte stanno peggio. A questo punto a Veltroni non resta che dimettersi insieme a Bassolino e Iervolino e quant’ altri che hanno contribuito a questo macello.