Vernacolese

sabato, settembre 09, 2006







QUANT’ E’ BRUTTA LA PRESUNZIONE E L’ARROGANZA…
QUANT’ E’ BELLA LA CORTESIA E IL RISPETTO.
( non ‘ è in moliternese perché sono molto amareggiato)

Spesso, al ritorno dal mare, si raccontano le (dis) avventure che sono capitate a ognuno di noi.
Sono piccoli granelli di sabbia negli occhi. Le località di mare, si sa, “vivono” per tre mesi e, poi cadono in letargo, come succede pure ai paesi di montagna. Infatti, con il rientro degli studenti e delle famiglie, che ancora hanno casa, queste perle si rianimano di “motu propriu” diventando fucine di manifestazioni. E’ lodevole lo sforzo degli organizzatori guidati e consigliati da persone che hanno dedicato una vita all’educazione, purtroppo sono pochi. I più vivono in continuo conflitto con il loro Paese, criticano tutto, ma non si schiodano dal marciapiede.Però, come in tutte le fiabe, c’è l’eroe e l’antagonista. La guerra tra il buono e il cattivo. Vado al minimarket e vedo che la cassiera è stizzita verso un’anziana alla cassa. Sotto voce dice: -Ma quannu voli arrivà settembre, e chisti sinni vanu!-. Mi avvicino, aiuto la signora a riempire la borsa della spesa e poi dico educatamente due paroline alla gentile cassiera. Arriva il proprietario e mi lamento anche con lui, il meschino mi apostrofa dicendomi che noi pretendiamo molto e che non siamo obbligati ad andarci. Ci guardiamo in faccia con altri villeggianti, sorridamo e andiamo via. Tre tedeschi ordinano la colazione chiedendo le varie qualità di paste esposte, la proprietaria risponde in una lingua incomprensibile anche a me, gli ospiti non capiscono e chiedono altre delucidazioni, la risposta:” E che dianime!Se non capiscono perché non se ne stanno a casa loro!” Ma non è finita, i tre si siedono al tavolino fuori e chiedono tre cappuccini. I cappuccini vengono appoggiati sul bancone senza dire nulla. Dopo pochi minuti la proprietaria si rivolge ai turisti a voce alta: “ Ma non pensate che ve li porti al tavolino? In Germania mi hanno trattata male!”
La finisco qui perché l’elenco dell’arroganza è molto lungo. Succede anche in montagna. Una mattina uscendo dal bar, dopo aver preso il caffè con i soliti amici, commentiamo qualche decisione del governo. Ci sono i pro e i contro. Civilmente ognuno interviene, dichiara la sua idea, ascolta l’avversario….A un certo punto uno degli astanti, non so perché, apostrofa l’altro con un discorso che scende nel personale. Non c’entra nulla con la discussione che, (il) logicamente degenera in una discussione accesa. Quindi ognuno se ne va per i fatti suoi. Quello che mi ha rammaricato è il fatto, che succede spesso. Quindi mi chiedo: ” Siamo insofferenti all’avversario politico? Noi soli siamo i portatori della verità? L’altro è ottuso e non capisce niente? Io so, l’altro è ignorante”. Allora a questo punto l’arroganza si tramuta in presunzione…non c’è più rispetto! Allora a che serve organizzare manifestazioni, convegni…quando quello che fanno gli altri è cattivo e quello che faccio io è buono? Amici miei, questo è l’anticamera dell’isolamento e della chiusura, del non sapersi confrontare perché, forse, non si è più abituati al confronto. Allora istituirei un concorso per la prossima estate: “ PREMIO CORTESIA”. Buon anno a tutti, a chi è cortese e a chi lo diventerà.