Vernacolese

venerdì, marzo 16, 2007


CARI EX ALLIEVI….
Cari ex allievi, oggi quanti siete? 1200/1500? Più o meno. Dopo 32 anni della mia presenza nella scuola, tra doposcuola, scuola serale, supplenze e in ultimo il ruolo vi visto passare implumi davanti alla cattedra. Molti si saranno sposati, avranno dei figli e mando loro un affettuoso abbraccio e auguri di vivere una vita serena. Però, molti ancora studiano, e a loro voglio “fare” ancora una domanda: “ Quante volte abbiamo parlato e discusso sul comportamento da tenere in classe e un domani fuori, nella società? Tante volte, fino alla nausea, vero? Penso che qualcosa sia rimasto nella vostra mente, nel vostro cuore, o avete dimenticato tutto? No, non credo che tutto sia scomparso. Allora faccio appello a quel minimo di ricordo che ogni tanto vi prende, quando insieme agli amici ricordate il vostro maestro, nei bei ricordi, se ve ne ho lasciati e anche in quelli brutti. Chiedo scusa a quelli che non ho saputo capire e comprendere. Mi sono deciso a scrivervi questa lettera perché ho sentito che vi aspettano tempi duri nella scuola, luogo di apprendimento e di formazione. Avete disturbato un’ alveare e creato un vespaio che rischia di tramutarsi in un’invasione. Come alcune mie colleghe avete svegliato il”can che dorme”. Cavoli vostri adesso! Dovete capire che il telefonino a scuola non vi serve, non è come la calcolatrice, che vi facevo usare di nascosto, quando dovevate fare una verifica. Questo aggeggio, disturba, veramente. Crea una sorta di allergia in chi ascolta quel suono, in un luogo dove regna la massima attenzione per la spiegazione,l’interrogazione che sia. Possibile che quell’intelligenza che sprigionavate da bambini, quando spalancavate quegli occhioni neri dalla gioia, l’avete coperta col velo opaco dell’apatia, della rassegnazione di chi segue la corrente senza remi, perché così fan tutti. No, non ci posso credere! Dimostrate realmente quello che siete, quello che sapete fare, perché siete bravi ragazzi, perché le cose le sapete fare, se vi impegnate. Non fate seccare quelle radici e non spezzate quelle ali che la scuola vi ha cercato di dare. Non mettete gli adulti in condizioni di nuocervi. Decidete da soli, di come usare il telefonino, non ve lo fate requisire, è mortificante. La mattina, in classe, arrivate, mettete i telefonini sul banco, spenti. Io non credo più alla punizione che era un mezzo, alla mia epoca, di coercizione, di educazione. Oggi essere puniti, anche solo verbalmente, per un telefonino, francamente vi dico che siete degli stupidotti, non vi riconosco più come miei ex allievi. Vi voglio confortare dicendo che spesso, chi legifera, agisce come quel dottore che per non avere la pazienza con il “paziente”, gli estirpa il dente anche quando si poteva curare. Molto spesso queste persone non sono state mai dietro una cattedra, sono bravi pedagogisti, psicologi, studiosi del comportamento umano, ma…ma non sono stati 20 anni dietro a voi, a sgridarvi, a premiarvi, ad ascoltare i vostri problemi, a cercare di risolverli. Bisogna punire! Bisogna estirpare il male del bullismo! Si rischia addirittura la promozione, caro bullo! Ma li devi capire, si tu, li devi capire. Perché loro non sanno. Non conoscono il tuo mondo, il “perché” sei bullo. Loro, zac! Si taglia. Ma il problema resta.
Oggi avete bisogno di una guida, di un consigliere speciale (l’ex tutor) che vi aiuti a crescere insieme alla vostra famiglia. Aiutateli a farvi crescere sani moralmente, con principi inossidabili a qualsiasi acido. Dimostrando responsabilità e maturità, di cui siete portatori inconsapevoli, non darete adito a emanazioni di “leggi speciali” per ridurre la vostra libertà. Perchè di questo si tratta, dando lo spunto ai Consigli d’Istituto, di regolamentare le sanzioni, voi verrete privati della vostra libertà. Vi sta bene? Non credo. ANTICIPATELI: fate un’assemblea e decidete. Perché se qualcuno di voi si ricorda, le decisioni le facevo prendere a voi, decidevate voi che cosa fare in certe situazioni. O no? E allora, per un telefonino, o per un atto di goliardia insulso, distogliete tempo all’ istruzione e alla formazione. Non è da voi, ragazzi. Termino, ma quante cose vorrei ancora dirvi. Sull’uso di droghe, pasticche…lasciatele stare, anche quelle offendono la vostra intelligenza e vi privano della libertà. Datemi retta, con quei soldi andate a farvi una bella cena accompagnata da un buon bicchiere di vino (uno solo). Aspetto anche una vostra risposta. antonio.germino@libero.it