Vernacolese

martedì, giugno 12, 2007


5 REGOLE PER VINCENZO E I SUOI AMICI CHE SI DIPLOMANO

1) Quando un individuo la mattina è in grado di vestirsi da solo ha l’obbligo di provvedere a se medesimo. Se commette errori non ha giustificazioni, al massimo delle attenuanti. Si arrangi. Gli può succedere di cadere, ma deve rialzarsi da solo. Il che richiede fatica e volontà. Chi riesce nell’esercizio, e tutti ci possono riuscire, si rende conto di essere forte e non ha più paura. Solo chi si storta e si raddrizza misura fino in fondo la propria forza e chi è consapevole della propria forza vince contro ogni avversario, compreso il vizio peggiore.

2) Mai aspettarsi l’aiuto degli altri. A noi bastiamo noi. Per ottenere molto è indispensabile chiedere poco. Prendiamo la scuola: è utile per apprendere quattro nozioni accessibili ad ogni intelligenza media. Gli insegnanti sono lavoratori mal pagati e con poca voglia di aggiornarsi. E’ già tanto se ce la fanno a esaurire il programma. Non sono attrezzati a darti una cultura, alla quale, se ci tieni, devi provvedere in proprio. Con letture mirate a soddisfare le tue curiosità. Non hai alternative. Il professore non è retribuito per rivelarti i segreti della vita; strappaglieli, se intuisci che ne è depositario. Non apsettare che te li sveli.
3) L’università è un diplomificio. Non insegna a studiare né a trattenere ciò che è fondamentale. O te la cavi da te o ti perdi. Se per caso scopri che ce la puoi fare, automaticamente accendi il turbo, e chi ti ferma più. Ti diverti ad apprendere perché sai che imparare non è fine a se stesso, bensì ti aiuta a star bene, a dominare la situazione. L’ignoranza genera timidezza e desiderio di fuga; la cultura rinvigorisce l’animo come la palestra tonifica i muscoli.
4) La famiglia è fondamentale. Non è un rifugio o un luogo di cura. Semplicemente fornisce esempi che i ragazzi alla lunga adotteranno quali modelli di comportamento. Le chiacchiere non incidono. Ai genitori nessuno ha insegnato come allevare un figlio. Essi vanno per tentativi e sbagliano come sbagliano i ragazzi. Forse di più. Che fare? Darsi una mano. Mamma e papà sono persone tali e quali ai bambini, i figli. Talvolta litigano, si innervosiscono, si smarriscono. Non sono perfetti come non lo sei tu. Se chiedi loro comprensione s’impone che tu sappia comprenderli. MUTUO SOCCORSO. La famiglia sa parlare solo a chi sa ascoltare. Questi sono i valori. E l’educazione per svilupparsi in orizzontale richiede due elementi: l’amore donato e l’amore ricevuto.
5) La politica siamo noi, non gli onorevoli e i senatori soltanto. E’ necessario conoscere il funzionamento delle istituzioni. E non è sufficiente. Occorre passione civile. Chi sa di calcio segue i notiziari di calcio,non esclusivamente le partite. Chi sa di motociclismo non è nato imparato, se ne interessa anni e lentamente matura una profonda conoscenza. La politica non è diversa. O tici butti e ne scopri i lati più nascosti o ne sei tagliato fuori. Non c’è scuola, non c’è università o famiglia che tengano. Sai cosa dico ai tuoi coetanei? Per vivere in serenità e autonomia bisogna farsi un culo così. Per non essere dipendenti, culo doppio. Poi tutto è più divertente. Gli idoli di gomma e la smania di protagonismo sono figli dell’indolenza e del rifiuto.
Coraggio giovani. Ciascuno di noi è ciò che vuole essere.