Vernacolese

giovedì, ottobre 25, 2007


DA:" LIBERO"...E’ TUTTA COLPA SUA
A volte ritornano, e pazienza. A volte non se ne vanno mai e poi mai. È il caso di Giulio Andreotti, democristiano senza requie, che da sessanta anni è sempre lì e non lo schiodi nemmeno con la fiamma ossidrica. Sono convinto. In nessun altro Paese al mondo esiste un tipo così, praticamente immortale e inamovibile. Pazienza se lo tenessero a Palazzo Madama quale soprammobile, portafortuna, souvenir, massì monumento. Macché. Andreotti lavora moltissimo sulle carte parlamentari come tutti quelli che non hanno mai lavorato sul serio, non diserta una sola seduta, è il primo ad arrivare in aula e l'ultimo ad andarsene (speriamo spenga la luce, visto che la paghiamo noi). Si dà da fare, partecipa a riunioni ed è un perfetto cattivo consigliere; ne sa qualcosa Mastella. Già. È stato Giulio a suggerirgli di non dimettersi, e se siamo ancora qui a parlare di Prodi - cade o non cade? - lo dobbiamo a lui, altrimenti a quest'ora ci dedicheremmo a un bel funerale. Alla sua età - 88 primavere - avrebbe diritto al riposo, non dico eterno, ma un lungo e meritato riposo sì, con contorno di nipoti e pronipoti, tè e biscottini, passeggiata al parco.