Vernacolese

domenica, agosto 24, 2008

BEN TORNATI AMICI MIEI, INIZIAMO UN NUOVO ANNO SCOLASTICO.

UN AUGURIO E QUALCHE PROPOSTA AL MINISTRO GELMINI
Preg.mo signor ministro.
come insegnante di scuola primaria e soprattutto accanito sostenitore della Riforma, le auguro buon lavoro per il nuovo anno scolastico, aspettando nuove indicazioni. Il precedente ministro ci ha lasciato nella confusione più assoluta, dando ampio spazio a ritorni al passato, litigi e a inutili discussioni. Dopo il riposo estivo, dopo aver meditato sul passato anno, propongo qualche idea: alle elementari lascerei il maestro prevalente, continuerebbe a essere una forzatura andare su due classi e ripetere le stesse cose per l’intera giornata. Troverebbe in totale disaccordo la maggior parte delle mie colleghe che vogliono ritornare al vecchio, stressante e monotono modulo. Non ritengo formativo andare per due ore settimanali nella classe B a insegnare storia o geografia, in nome dell’autonomia. Dalla quarta elementare in poi è indispensabile cambiare del tutto la tecnica dell'insegnamento. Per apprendere in profondità bisogna concentrarsi su poche materie. Si potrebbe ripristinare il “famigerato” voto (da zero a 10) accompagnato da un giudizio a fine quadrimestre. Si potrebbe eliminare il “ promosso” o il “ diplomato” ripristinando il portfolio come strumento valutativo. Arricchirei l'insegnamento dei docenti con lezioni televisive preparate dai più famosi conoscitori di determinati argomenti soprattutto di pedagogia e psicologia per molti colleghi delle superiori, che poco hanno accettato, o accettano le riforme aspettando la fatidica soglia della pensione. Statistica Ocse docet. Per gli allievi che non amano lo studio teorico esistono tanti mestieri che possono essere molto più divertenti che non stare a sentire per diverse ore di seguito una persona che parla. In tutti i casi è indispensabile cercare di risolvere il problema della quasi totale mancanza di insegnanti di sesso maschile, io ne so qualcosa, sono solo, ti aggrediscono quando sbagli, quando critichi, ma loro l’autocritica non la fanno mai. Per me anche loro sono una casta. Le conseguenze della femminilizzazione della scuola sono gravissime: perdita di prestigio e di autorità sia davanti agli alunni, sia come professione; impossibilità per gli studenti maschi di trovare nell'insegnante un riscontro psicologico e un qualche modello di comportamento.
Aumentare gli stipendi, è senza dubbio una buona cosa, ma non servirà da sola a far tornare i maschi nelle scuole, almeno fino a quando non si sarà tolto all'insegnamento l'attuale immagine negativa vice-materna e priva di potere. Un primo passo, però, può darsi che consista proprio nella creazione di un mercato con scuole di eccellenza, che diano giusto valore al merito. Infine, la ridistribuzione dei docenti in esubero in altri incarichi, quali, per esempio, le biblioteche e i musei, attualmente molto poveri di personale. Un’ altra modifica che apporterei è quella di vietare l’alzata di mano in classe per rispondere alle domande della maestra. Per rispondere alla maestra non si dovrà più alzare la mano. Non servirà più essere - spesso soltanto - più svelti e esuberanti. Molto meglio, per l'equilibrio psicofisico del fanciullo, "avere trenta secondi di tempo per pensare" e "potersi consultare con un compagno di banco prima di rispondere". Il sistema di rispondere alle domande della maestra solo dopo aver alzato la mano, in realtà scoraggia e svantaggia i bambini timidi. Lo dimostra una ricerca che ha coinvolto centinaia di studenti con problemi di apprendimento in trentanove scuole inglesi. Secondo la ricerca, sono un vero e proprio esercito i "bambini invisibili" che in classe non intervengono mai e che a causa della scarsa o nulla partecipazione rimangono indietro in matematica e in inglese. Il rendimento di questi "bambini invisibili" contenti di stare ai margini della vita di classe inizia a peggiorare in modo preoccupante a 11 anni. "I bambini timidi - ha spiegato Val McGregor, curatrice della ricerca e professoressa di inglese per 20 anni - non la alzano mai. Aspettano che lo facciano altri e l'insegnante finisce sempre per dare la parola a quello più svelto". E’ opportuno che ai bambini sia dato tempo per riflettere sulla risposta mentre al giorno d'oggi i più competitivi alzano la mano prima di aver pensato a che cosa dire. Le nuove direttive mettono in risalto che importante rimane il ruolo dei genitori: in genere i padri e le madri rallentano in modo significativo l'apprendimento dei figli se mostrano poco interesse per la loro attività scolastica. Inoltre, porrei molta attenzione sulla valutazione del bambino/a. Dovrebbe essere un’attività fatta di attenta osservazione, ascolto dei suoi processi per giungere a soluzioni più o meno adeguate, iniezioni costanti di autostima dentro un sistema di relazioni interpersonali che si intrecciano negli apprendimenti delle varie discipline. Di qui di nuovo entra la necessità dell’utilizzo del portfolio. Valutare dovrebbe significare il nostro coinvolgimento di docenti nelle relazioni per scoprire quali metodologie adottare per far fronte al disagio o alle incomprensioni che a volte nascono proprio da vuoti affettivi formatisi in quella stessa famiglia che dovrebbe compilare il portfolio collaborando con i docenti. Signor ministro, essendo il bambino al centro della scuola, basta valorizzare le intelligenze, creare una didattica centrata sugli apprendimenti e sull’ insegnamento individualizzato. Il risparmio si può fare finanziando pochi progetti con la presenza di esperti, molti di noi sono in grado di “fare” teatro, attività manuali e sportive, oltre al gioco, ripristinerei la vecchia educazione fisica da affiancare ai giochi, cresciamo bambini privi di muscolatura, come supporto alla colonna vertebrale. Con coraggio abbandonare la vecchia didattica ripetitiva, in funzione solo del successo scolastico; così si potranno raggiungere quegli obiettivi che tutti cercano, ma che nessuno è stato capace di raggiungere infondendo negli allievi quella fiducia e quel rispetto che sono alla base di qualsiasi rapporto umano. Bisogna annullare tutto ciò che si fatto e ripartire dalla Riforma Gentile. Per l’Università ridimensionerei il potere acquisito dai baroni professori, che fanno tribolare migliaia di studenti e le loro famiglie solo per preparare una tesi (passano mesi). Darei un’occhiata più profonda alle domande di esenzione delle tasse e farei scaricare dal 730 o 740, il fitto della stanza dello studente, ci sono famiglie che fanno i salti mortali per far studiare ragazzi preparati e volenterosi, applicherei il tanto decantato “prestito d’onore”, manderei a casa i ragazzi che sono fuori corso di due anni. Arduo è il compito che L’aspetta, credo nella Sua forza e voglia di “fare”. Per concludere: allenterei l’abbraccio che stringe la scuola dal blocco sindacale-burocratico.