Vernacolese

martedì, ottobre 14, 2008


Berlusconi viene a Todi e Rutelli va a Orvieto.
Il “ Santo “ ha inaugurato la nascita del nuovo PDL auspicando una nuova primavera della politica con la scrittura dello Statuto del PDL. Mentre il “ Mellifluo” a Orvieto ha dichiarato.” Abbiamo il dovere di riguadagnare consensi popolari. Dobbiamo andare a riprenderci i voti della destra o, altrimenti, qualunque strategia di conquista di governo nel 2013 non ha tecnicamente nessuna possibilità di riuscita". Rutelli, quindi, ha proposto tre grandi aree di iniziativa politica. "La prima - ha detto - riguarda l'economia, una sfida difficile ma un passaggio fondamentale. La nostra posizione in merito si può riassumere in più libertà economica e difesa del reddito degli italiani. La seconda riguarda la sicurezza. O siamo solidamente credibili sui temi della sicurezza o ci dobbiamo scordare nei prossimi anni, viste le incertezze che graveranno sul nostro paese, di riconquistare la maggioranza degli italiani". Altro tema fondamentale, secondo Rutelli, quello dell'ambiente. "Serve una politica per l'ambiente che affronti i grandi temi mondiali e risolva anche quelli delle tasche degli italiani e delle bollette energetiche". Qualcuno gli può far sapere, per favore, che quello che ha scritto lo sta facendo già il “Santo”? Grazie. Antonio Germino
Insomma, siamo alle solite. alla sinistra questo tempo non piace e, però, nell'impossibilità di cambiarlo perché non ha uomini con le p…non ha più quei falsi intellettuali che fino a ieri pontificavano, ha solo zombi vaganti nelle tenebre della sottocultura decretano la sua nullità. Correva l’anno (427–347 a. C.) 
quando Platone nella Repubblica circa La sete di libertà scriveva:

“Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo per nessuno.

In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia”.