Vernacolese

domenica, febbraio 01, 2009


IL MAESTRO: COME LO VOLETE?


Tempi duri per i troppo buoni, declamava uno spot pubblicitario. Tempi difficili per i maestri, dico io. Dalla Moratti a oggi si è fatto un gran parlare di maestro prevalente, unico, di team, creando confusione, e disorientamento tra gli addetti ai lavori. Io, ne sono rimasto fuori perché credo nella Riforma, ma non tanto per il maestro prevalente, ma per il nuovo indirizzo che si vuole dare alla scuola in generale. La crisi economica ha velocizzato questo cambiamento, molti sono stati i cambiamenti e non c’è stato il tempo di metabolizzare il tutto. Un punto resta fermo e diventa un punto cardine:la professionalità. Ho sperimento il lavoro di squadra, il famoso “team”, sperimentandone la complessità perché bisognava rispettare l’unitarietà dell’apprendimento, bisognava lavorare a un unico progetto, parlare lo stesso linguaggio, condividere obiettivi e tappe per raggiungere un unico obiettivo. E’ stato fatto tutto questo? Forse sì, forse no, forse ni. Nasce la parola tuttologo, il maestro che insegna tutto lo scibile umano. Questo lo affermano i detrattori. Io dico di no, per un semplice motivo: alle primarie, ieri, come oggi, le conoscenze disciplinari richieste a chi insegna, non sono da liceo. La differenza la fa la mediazione didattica e la professionalità. Ai docenti si chiede una preparazione accurata, competente e matura. Prima, la lezione durava quattro ore, si seguivano i programmi minsteriali del ’55, stantii, la giornata permetteva una gestione rilassata dei tempi e l’ unitarietà dell’insegnamento era un dato di fatto. Oggi è un corri corri continuo, un alternanza di insegnanti, con i programmi enciclopedici dell’85 che, appunto, hanno portato a una correzione di rotta. Il modulo sembrava la forma più appropriata di scuola con le sue 30 ore. Sono stato specialista in tutto: ho lavorato in verticale, in orizzontale, a scavalco, in obliquo ancora no. C’ è stato un appiattimento e il docente ha perso lo smalto agli occhi dell’ opinione pubblica (i motivi sono tanti, non li elenco per ovvie ragioni), tanto è vero che la proposta del min. Brunetta di decurtare lo stipendio di chi si ammala, non ha provocato scandali, nemmeno tra i tanti beneamati sindacati. La situazione, rispetto a 25/30 anni fa, è diventata critica perché le classi incominciano a essere numerose, numerosi stranieri, elaboriamo il curricolo, sosteniamo le famiglie…In questo caos una cosa solo mi è chiara: tutto ciò che sta accadendo, nulla ha a che fare con i bambini ( dalla 1^ elementare, come maestro unico, sono arrivato in 5^ come maestro ibrido, né prevalente e né di modulo). Ripeto, nessuna cosa ha a che vedere con i bambini e la pedagogia, perché di pedagogia, in Italia non si parla più da tanto tempo, purtroppo. Solo burocrazia. Perché è successo tutto questo? La POLITICA, è entrata di prepotenza nella scuola, minando quello che di buono aveva. Concludo affermando che ognuno delle parti belligeranti, facesse un passo indietro, che la sis smettesse di scendere in piazza con i bambini e di ripensare a cosa significhi la parola scuola. Altro argomento di discussione è senz’altro la valutazione, ne parleremo.

2 Comments:

At 11:34 PM, Anonymous Anonimo said...

E' un argomento tropppoimportarte e su cui anche noi discuteremo.
Un saluto.

 
At 7:09 PM, Blogger argo50 said...

E' vero, oggi ho avuto una riunione con le famiglie, sono un po' frastornate dalle non chiare notizie che circolano. Molte sono le illazioni che mettono in giro i sinistri sinistrati.

 

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