Vernacolese

domenica, febbraio 15, 2009


ECCOCI ALLA RESA DEI CONTI

SORU è arrivato al traguardo, oggi prenderà una sonora mazzata. La Sardegna ringrazierà Berlusconi (prima o poi). Ecco, se Veltroni fosse diventato Presidente del C. avrebbe ridotto l’Italia così: un fallimento su tutti i fronti. E’ l’ulteriore conferma che oggi la sinistra non sa da dove cominciare. Il Veltronismo ha condannato il PDL a governare l’Italia per molti anni. La prima bufala di Soru è stata quella sull’ eolico, aveva promesso alle aziende finanziamenti per costruire pale eoliche per prodursi l’energia da soli, niente, tutto sulla carta. Le domande di cassa integrazione ordinaria sono aumentate del 45 per cento in tre anni (erano 23.371 nel 2006, 27.791 nel 2007 e 33.951 nel 2008), addirittura quintuplicate le domande di cassa integrazione straordinaria (dalle 309 del 2006 alle 1567 del 2008). In crisi anche il settore agricolo, che pure ha mostrato deboli segnali di ripresa: «Bisognava riformare i consorzi di bonifica, ma con la giunta Soru non c’è stato un minimo di concertazione.
Crollati i consumi delle famiglie: la Sardegna è la regione più indebitata d’Italia. Aumenta la povertà: 150mila famiglie, quasi 400mila persone, non raggiungono il reddito minimo. È peggiorato l’import-export. Le infrastrutture segnano il passo: nessuna autostrada, una superstrada a quattro corsie (Cagliari-Sassari-Olbia), ferrovie lente, ritardi nel sistema portuale. Oggi la gente di Sardegna è più povera di cinque anni fa, e non soltanto i possessori di azioni Tiscali. Il governatore aveva promesso treni veloci che non ci sono, nonostante in campagna elettorale abbia fatto credere che esistessero davvero. Ha depresso il turismo con la tassa sul lusso. Ha fatto arrabbiare imprenditori grandi e piccoli non facendo nulla perché i lavori per il G8 alla Maddalena fossero assegnati a imprese dell’isola, costrette a elemosinare subappalti che danno pochi soldi e nessun lustro. Il suo Piano paesaggistico ha bloccato l’edilizia e l’indotto. ha bloccato per anni l’urbanistica di una città come Cagliari. Siccome esso prevede una fascia di rispetto attorno a ogni «emergenza» (chiese, monumenti, edifici e resti storici, costruzioni militari, eccetera), di fatto nel capoluogo non si è potuto toccare nulla. Questa amici cari, è la sinistra di oggi, proclami, editti, piani di ristrutturazione, finaziamenti, concertazione…solo parole.