Vernacolese

martedì, marzo 31, 2009


GIANNI VATTIMO:Il pensiero debole e la grammatica zoppicante: più che un’alleanza, un destino. Curiosa accoppiata. Il leader contadino un po’ machista e il raffinato filosofo orgogliosamente gay. Era da prevedere, però, vista la china presa dal pensatore torinese da un po’ di anni a questa parte. Prima l’amore per un cubista ventenne, poi le marchette al parco Valentino, ora la manetta e la sbarra, forse le ultime e irresistibili attrazioni feticiste per Vattimo. Certo, tra i Dialoghi con Nietzsche del 1961 ai dialoghi con Tonino nel 2009, il passo fa impressione. Anche perché lo avevamo lasciato comunista, immarcescibile supporter del Venezuela di Chavez e della Cuba di Fidel Castro. Si candida anche la hostess licenziata. E' incredibile come il questurino riesca a fare proseliti in cerca di stipendi e pensioni eccezionali.   Più che Italia dei Valori mi sembra un club di Trombati. Viva Tonino!