Vernacolese

venerdì, marzo 20, 2009


L’armata Brancaleone di Tonino il questurino in marcia verso l’Europarlamento si arricchisce dei massimi esponenti del vittimismo-giustizialismo nostrano. «Tutta gente della società civile», ha sbandierato Di Pietro. Eccoli i martiri con la venerazione delle manette: il giornalista Carlo Vulpio che accusa di essere censurato; la statal-antimafiologa Sonia Alfano che vede cosche in ogni angolo delle istituzioni e il magistrato Luigi De Magistris. Proprio De Magistris, la chiacchierata toga affamata di fama, dovrebbe mettere in imbarazzo il leader dell’Italia dei valori. Ma forse non sarà così. «Nel nostro partito non troveranno mai posto candidati indagati o condannati», ripeteva come un disco rotto Tonino per presentarsi agli italiani come l’unico ad avere le mani pulite. Poi c’è Pino Arlacchi già collaboratore della Dia, ex parlamentare Pds, e poi vicesegretario dell’Onu. Chiacchiere pure su di lui, visto che grazie ad un accordo fece arrivare al regime talebano in Afghanistan 25 milioni di dollari in cambio di una limitazione della produzione del papavero da oppio. Come mai la purezza politica per loro non vale? Berlusconi è un santo, vi sta salvando da un disastro economico e voi blaterate, non sapendo fare altro. Vergognatevi. Sono sempre più convinto che più ne assumerete e più aumentiamo consensi.