Vernacolese

domenica, marzo 01, 2009

Mamma tuttofare e papà bancomat
In un precedente articolo avevo definito il papà, “bancomat” perché il suo ruolo, in seno a questa società è solo quello di portare lo stipendio a casa e dare la paghetta agli eredi. Non avevo parlato della mamma tuttofare, impegnata a casa e al lavoro. Uno stress. Come al solito si parla di progresso, di pari opportunità delle donne nel mondo del lavoro e politico. Ma credo che le prime a capire la fregatura sono state proprio le donne. Qualcuno ha, sommessamente, paventato l’idea di abolire ufficialmente la festa del papà. Nessuno, ormai si degna di parlarne, nemmeno quelli della pubblicità, solo la Ferrero. Che differenza con la festa della mamma, e ancora di più con quella della donna. Si avvicina l’8 marzo e saremo sommersi di mimose e di cene di sole donne; noi mai fatte cene di solo uomini per la festa del papà, (sarebbe opportuno incominciare).
Guai e pestilenze al marito o fidanzato che dimentichi auguri e mimose, l’8 marzo. (io l’ho sempre dimenticato). A noi papà, invece, di regali non si parla neppure, meno male che qualche maestra/o si ricorda ancora di suggerire ai bambini delle materne e delle elementari di preparare un lavoretto. (io lo faccio sempre fare ai miei alunni). Tanto i bambini sono piccoli, non sanno ancora che noi poveri papà siamo gente che non conta più un fico secco, una categoria in via di estinzione come gli stenografi.
E’ giusto prestare maggiore attenzione alle mamme: il fardello più pesante lo portano loro, non c’è dubbio. Oltre alle mogli anche i figli ci surclassano, la Eta Meta Research ha pubblicato uno studio eseguito con un pool di trenta psicologi: sette figli su dieci si dicono insoddisfatti dei propri padri. Forse perché siamo troppo assenti come dice il sociologo di turno? Forse perché passiamo troppo tempo sul lavoro? Neanche per sogno: i pargoli sono insoddisfatti, dice la ricerca, perché caro papà «non sei diventato abbastanza ricco e potente». Il 63 per cento accusa il genitore di «non aver fatto abbastanza carriera», il 58 di «non aver raggiunto una posizione tale da garantire loro un futuro privo di preoccupazioni». Dei bancomat, ecco che cosa siamo diventati. Beffa nella beffa, più della metà (54 per cento) salva la mamma, mentre solo il 9 per cento si dice pienamente soddisfatto del proprio padre. Invoco un Telefono Grigio che faccia da contrappunto al Telefono Azzurro. Anche perché, diciamo la verità: i papà della mia età sono i migliori mai apparsi sulla Terra. Adesso le nostre mogli quando siamo a casa ci riempiono di commissioni e incombenze: ti sei divertito tutto il giorno in ufficio, ora sotto a lavorare. Il papà una volta era la prima autorità: oggi si cerca di farlo sparire degradandolo al ruolo di vicecolf. (responsabilità sua perché se ne lava le mani). La moglie dice:” Mio marito mi ha delegato a educare i figli”. E si vede come vengono su i nostri pargoletti. Ho il sospetto che la rimozione del genitore sia stata preparata con cura da tempo. La mia generazione è cresciuta con la compagnia di un mondo fantastico popolato di zii, nonni, nipoti, fidanzati e amici, tutti per uno….
Sto scrivendo una sciocchezza? Può darsi. Sta di fatto che la figura del padre sta per essere eliminata perfino dall’anagrafe. Si potrà scegliere, infatti, tra il cognome del padre e quello della madre. Mio figlio si chiamerà Vincenzo Sgambato. Cari padri non vi crucciate, sarà tutta una faccenda al femminile, tutto si ridurrà a una storia tra il bebè e sua madre. Così perderete definitivamente ogni autorità, ma anche ogni responsabilità. Sarete liberi! Potrete riprendere tranquillamente a far carriera, divertirsi con gli amici, a caccia, a pesca, in crociera con l’amante lasciando sole le donne con le loro mirabili conquiste civili e i poveri figli ridotti a ruolo di giocattolo da mostrare come un trofeo sottratto all’uomo, mentre lo stesso pargolo, beve e si impasticca, per sopperire all’ assenza di Lui.