Vernacolese

domenica, febbraio 15, 2009


Scorrendo i punti del documento del Pd si rimane scoraggiati: più tutto per tutti. Ammortizzatori sociali, sgravi fiscali (per tutti i famosi redditi bassi ovviamente, quelli che includono gli evasori e che rappresentano la stragrande maggioranza dei redditi), denari per le imprese, per le donne, per i lavoratori autonomi, per il Nord, per il Sud e soprattutto per l’ecologia, che ci salverà tutti, chiedere a Pecoraro Scanio in caso di dubbio.
Dove si trovano i soldi per questo Bengodi? Molto semplice, anzi, banale per l’Obama di Cinecittà, basta andare a pagina 5 dove si dice (è proprio così, parole testuali) che i fondi si trovano con una «spending review sulla quale fondare una sistematica operazione di benchmark». Deve averla letta in qualche manuale per le circolari d’impresa e dato che suonava bene ha ben pensato di metterla, di solito seguono le parole «sinergie» e «proattivo», aspettiamo con fiducia.
Peccato che poi anche i sedici miliardi annunciati bastino solo per il frontespizio di questo libro di favole. Cogliendo da fiore a fiore troviamo «100 euro in più al mese per i redditi fino a 30000 euro l’anno», benissimo, facciamo due conti supponendo, per venirgli incontro, che il Nostro stia parlando di 100 euro lordi. Cento per dodici mesi fa 1200, i redditi inferiori a trentamila euro sono circa il 65% dei contribuenti, vale a dire circa 25 milioni di persone, quindi già solo questo costa quasi 30 miliardi.
Dobbiamo andare avanti? Se si vuol cercare dell’altro umorismo scopriamo delle battute ribollite di Prodi che si pensava non facessero più ridere: la più spudorata riguarda l’ennesima riproposizione dei «mille treni per i pendolari», sempre promessi e sempre espunti da ogni Finanziaria del centrosinistra: eccoli ricomparsi magicamente e, nel documento non si dice (in una favola non sta bene) ma secondo le carte del Pd sarebbero finanziati alzando le tasse sulla benzina. Neanche da dire che le tasse rimarrebbero, mentre i treni finirebbero per l’ennesima volta sul solito binario morto.