Vernacolese

giovedì, maggio 07, 2009


San Franceschini da Ferrara è nato a Ferrara il 19 Ottobre 1958.
Francesco Dario, figlio di un ideale democristiano, istruito in latino, in legge, e nella lingua e letteratura sindacale, condusse da giovane una vita spensierata e mondana; partecipò alla guerra tra DC e PCI, e venne tenuto prigioniero per più di un anno, durante il quale patì un grave dubbio ideale che lo avrebbe indotto a mutare radicalmente lo stile di vita. Venuto dal PPI, Franceschini si dedicò infatti a opere di carità tra i comunisti e cominciò a impegnarsi nel restauro di idee di culto in rovina, dopo aver avuto una visione di San Baffone Da Stalingrado che gli ordinava di restaurare la falce e di tirarsi il martello sui piedi. Il padre di Franceschini, San Giulio degli onesti, adirato per i mutamenti nella personalità del figlio e per le sue cospicue offerte, lo diseredò; Dario si spogliò allora dei suoi ricchi abiti dinanzi all’ effigie di De Gasperi, dedicò gli anni seguenti cercando di diventare sindaco di Ferrara. Tornato in parlamento, Franceschino iniziò la sua predicazione raggruppando intorno a sé dodici seguaci elettori che divennero i primi confratelli del suo ordine (poi denominato ordine franceschiniano) ed elessero Franceschino loro superiore, scegliendo la loro prima sede nella stanza romana. Nel 14 ottobre 2007 l’ordine PD (post decretum) venne riconosciuto da Papa Veltroni III. Intorno al 21 febbraio 2009, dopo aver predicato in varie regioni italiane, Franceschino spodestò il San Veltrone, ma un naufragio lo costrinse a tornare, e altri problemi gli impedirono di diffondere la sua opera missionaria in Veneto, dove intendeva fare proseliti tra i mori, questi ultimi non esistevano già più, cacciati via e sterminati dal satanasso Fra Borghezio. Nel 2009 si recò in PRC (parte rimanente centralizzata), dove predicò davanti al Ferrero, senza però riuscire a convertirlo, poi si recò in Terra Santa, vicino Milano; dove tentò di convertire anche il Santo patrono dei Nani, il quale purtroppo lo scambiò per il San Franceschini Alberto dell’ordine BR (benedettini repulsivi), cacciandolo via a sua volta.
Distrutto nella fede e nella disperazione, si rivolse all’ Epifano, sperando in una conversione dell’ordine sindacale.