Vernacolese

sabato, marzo 29, 2008


venerdì, marzo 28, 2008

giovedì, marzo 27, 2008

martedì, marzo 25, 2008


Cria cuervos y te comeran los ojos. Alleva corvi, dice il proverbio spagnolo, e ti mangeranno gli occhi. Figuratevi se sono ex comunisti ed ex democristi.
Questa è la fine che farà il P.D. - Partito dei Delusi.
Si sbraneranno da soli come hanno già fatto con il precedente governo. E’ inutile dire che sono coesi perché non hanno più la la sinistra, è solo una pietosa scusa. Da una parte Di Pietro che strepita, dall’altra i radicali che si lamentano. Allo sceriffo hanno negato il ministero della Giustizia, i ricchi pannelliani, (3 milioni di euro regalati da W) si sentono esclusi dalla campagna elettorale. Ma le bugie hanno le gambe corte: nel centrosinistra è rissa continua. Di Pietro, ormai, pare stia facendo la corsa per conto suo. L’ex pm, con il suo infallibile fiuto, deve aver capito che tira aria di sconfitta. «Che c’azzecco io col Pd?». Meglio distinguersi, attaccare Berlusca sulla TV, ora su Alitalia tirando fuori in conflitto di interesse, se per caso i figli parteciperanno alla cordata e fino al 10 aprile attaccare, attaccare per poi prendere più voti che può e ricontrattare. E’ la sua natura come lo scorpione. Intanto non spiega il possesso di 9 case. I radicali sono un peso enorme, macigni difficili da tenere nascosti, sì nascosti, perché UOLTER li tiene nascosti. Li hanno presi a bordo, ma li tollerano a mala pena: niente Tv, niente comizi, niente iniziative comuni. Li tengono nascosti come parenti impresentabili. Del resto appena alzano la voce, i vecchi democristi insorgono. Che devono fare? Prima lo sciopero di Pannella, ora la protesta della Bonino. Tra un po’ per farsi notare si arrampicheranno sul parabrezza del pullman aggrappandosi ai tergicristalli. Alla faccia della coesione. Non è uno spettacolo edificante. Però è la realtà. Resta da capire come potrà Veltroni continuare a presentare per l’Italia la sua favoletta dello schieramento unito. Al confronto, quasi meglio Prodi: lui, è vero, faticava a tenere a bada gli alleati. Ma erano una dozzina, ed erano al governo. Walter non riesce a tenerne insieme due in campagna elettorale. Quindi carissime italiane/i, rendetevi conto a chi darete il voto, perché ora è il momento giusto per dare una svolta alla politica italiana: liberarci dei piccoli partitini e fare quello che si doveva fare nel 2001: i due poli. Dunque scordatevi di Casini, della Santanchè, dei socialisti di Boselli e altri gruppi sinistrati: votate il P.D.L. con la promessa di farlo governare almeno 10 anni, solo così l’Italia potrà ridiventare quella potenze economica di una volta.



..E VAI BERLUSCA

Ancora una volta è bastato uno slogan: «Rialzati (Ali)talia» per cambiare il corso della campagna elettorale e costringere Veltroni a smentire se stesso: «Non si può fare». Silvio Berlusconi ha detto che ci poteva essere un’altra soluzione rispetto ad Air France, e che lui ci avrebbe messo la faccia per trovarla, e il primo risultato è stato che nella cabina del centrosinistra si sono messi tutti a litigare. Un minuto dopo il volo low cost delle Pd airlines è andato in picchiata.
Fino a ieri ci spiegavano che la svendita era inevitabile. Un dramma da accettare con rassegnazione, perché quell’azienda decotta non faceva gola a nessuno. Solo una settimana fa Air France minacciava addirittura di mandare a monte la trattativa. Quello che si può comprare senza mercato e concorrenza - è noto - si compra per un tozzo di pane. Fino a ieri ci spiegavano che Alitalia era solo un buco nero, una zavorra di cui liberarsi al più presto. Magari sarà vero, ma allora non si capisce perché - dopo che Berlusconi ha parlato - il ministro castrista Bianchi si è affannato a spiegarci che «non c’è alcuna urgenza di vendere Alitalia». Ma come? Se fino a ieri il ministro Padoa-Schioppa ce lo ripeteva un giorno sì e l’altro pure, e solo la settimana scorsa aveva confessato al Corriere della Sera il dramma della «solitudine» che aveva vissuto. È evidente che uno dei due ministri (ma forse tutti e due) straparla. Anche perché adesso l’amministratore Spinetta dice che lui vuole «trattare a oltranza».
Ma se il governo si incarta, il sindacato rosso è costretto a vere e proprie acrobazie. Guglielmo Epifani, che per occultare la simpatia della sua organizzazione al piano Berlusconi (e allo stesso tempo mettere in ombra i giudizi feroci su quello Prodi e sulla sua trattativa) deve inventarsi che il governo precedente «ha avuto ancora più responsabilità». Il fatto è che la Cgil, dopo la Cisl (che lo ha già detto ufficialmente con Bonanni) spera che l’operazione Air France non vada in porto. Lo sperano, perché Epifani, si dice, è andato fino a Parigi per scoprire che di garanzie ai lavoratori Spinetta ne dà poche. O che, come dice ancora più chiaramente Bonanni, «sciolta la neve si sono scoperti i buchi del piano». Alla fine, l’unica cosa certa, è che con uno slogan Berlusconi è riuscito a caratterizzare la campagna elettorale, dare nuovo carburante all’Alitalia e costringere i sindacati, Epifani in testa, a scegliere la sua compagnia, non solo aerea. da il “ Giornale”

lunedì, marzo 24, 2008

domenica, marzo 23, 2008

BUONA PASQUA A TUTTI

mercoledì, marzo 12, 2008

domenica, marzo 09, 2008

giovedì, marzo 06, 2008

mercoledì, marzo 05, 2008

domenica, marzo 02, 2008


CHI L'HA VISTO? SI PENSA CHE SIA ANDATO A SCIARE, Veltroni ogni tanto lo cita per ricordare l’unica cosa che, evidentemente, a lui pare ragionevole, cioè che se n’è andato. E c’è davvero qualcosa di estremamente paradossale: è l’unica campagna elettorale al mondo in cui il premier uscente dà una mano non facendosi vedere, piuttosto che facendosi vedere. Come potranno i nostri eroi vincere le elezioni con un presidente di partito che è scomparso dalla scena politica? ITALIANI, ve lo ripeto, state attenti, questi vi fregano un'altra volta.

sabato, marzo 01, 2008