Vernacolese

lunedì, aprile 30, 2007


CHE SUCCEDE A SINISTRA - CENTRO?
Tutti ne parlano, ma nessuno lo vuole, questo è il ritornello in voga a Monte Citorio. Di che stiamo parlando? Dell’ormai famoso PARTITO DEMOCRATICO, che resterà famoso perché, io credo, non se ne farà nulla. Perché? Manca innanzitutto un leader all’ altezza di guidare una simile creatura. Si avverte in ambo gli schieramenti un entusiasmo” gelato “, gli scienziati la chiamano “ fusione a freddo”. Fattore importante per la non riuscità è la presenza della barriera delle tradizioni e dei valori: il comunismo e il cattolicesimo. Gli unici e originali collanti sono la solidarietà e l’equità sociale. Il cristianesimo ispira i cattolici democratici e li fonda nella solidarietà e nel riconoscimento della persona umana considerata uguale a tutte le altre. Nel comunismo, la solidarietà si chiama egualitarismo, cioè il capitalismo che sfrutta il lavoro del’ operaio che deve lottare per la giustizia sociale. A questo punto sarà difficile trovare una convergenza tra questi due valori. Come faranno? Fino a qualche anno addietro si cantavano “e villanij” sui balconi, ora, sottobraccio, passeggiano e discutono. Qualcuno, o tutte e due i soggetti deve fare un passo indietro: chi avrà il coraggio di fare il primo? Il passo indietro serve a togliere le vecchie incrostazioni e i vecchi pregiudizi, i cattolici dovranno rinunciare a quel loro ipocrito perbenismo e conservatorismo storico; i post –comunisti dovranno ridimensionare la classe operaia e abbandonare l’idea di essere i migliori, di essere gli unici a possedere la verità. Secondo me,questa è la base per riuscire. Io spero di sì (più avanti vi spiego il perché). Inoltre i due soggetti dovranno fare propri alcuni principi che oggi caratterizzano la CDL e cioè il liberalismo, il compimento reale della democrazia che nelle regioni rosse non c’è. Del liberalismo non c’è nulla da dire se non quello di rispettare responsabilmente la libertà di espressione e di movimento di ogni cittadino. Uno può fare “profitto” senza però scaricare i costi sulla comunità (vedi Berlusconi). Un altro fattore è la laicità che la vedo più come la tutela delle credenze religiose e culturali, senza alcuna prevaricazione. Sarà fattibile? Il P.D. sarà il partito che rispetterà queste pririorità? Sapranno cancellare quell’omertà partitica di “cla ” che si vive tutti i giorni per personali opportunismi? Spero che ciò avvenga per un motivo molto semplice: nasceranno due Poli, reali e politicamente diversi. Così dovrà avvenire anche nella CDL, nel rispetto delle proprie radici culturali e politiche. Concludo affermando che la Nazione deve avere la capacità di mettere da parte capi e capetti che attualmente dominano la politica nazionale e locale; questo ci permetterà di affrontare con serenità e coraggio le sfide immani, a livello mondiale, che sono già all’orizzonte (Cina e India). Auguri.

domenica, aprile 29, 2007


LA FOTO E' STATA CONCESSA DA "A DESTRA"
LA SINISTRA CERCA LA QUADRATURA DEL CERCHIO...TRA TANTE DEFEZIONI QUANTI NE RESTERANNO NEL p.d.?
RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A CAPIRE CHE BERLUSCONI E' STATO ASSOLTO, E CHE D' AMBROSIO SI DEVE STARE ZITTO?
CHISSA' se a Torre del Greco, F.I. E IDV. riusciranno a sconfiggere la sinistra? E...Berlusca che dice? E' contento di questa fissione a freddo? Chissà se la mia collega tatuata si faceva fare l'introspezione dal benzinaio? Chissà se Funari è riuscito a prendere sonno, dopo tutte quelle catastrofi e apocalissi? Chissà come consumerà quei miliardi Tronchetti Provera?



QUANDO L’IPOCRISIA NON HA LIMITI
Questa è una lettera rivolta esclusivamente alle elettrici/tori della Sinistracentro.
Vi ricordate quando Cofferati e C. sbraitavano affermando che quella santa donna della Moratti voleva “ridurre” il giovane a uno studente – operaio? Ve lo ricordate? Io sì, eccome che mi ricordo.
Si creava la scuola dei figli di papà e dei figli dei poveri cristi, ma era pensabile una cosa del genere, onestamente, era concepibile? Ma oggi questi istituti da chi sono frequentati? Anche dai figli di papà, ragazzi che appena avuto un diploma, vogliono entrare nel mondo del lavoro. E quella santa donna della Moratti che cosa voleva fare? Dare al giovane una duplice possibilità: apprendere una professione tecnica e uscire dalla scuola con un diploma, oggi indispensabile. Che cosa c’era di tanto plutonico e traumatizzante in questo progetto? Tutti, da anni stanno a chiedere operai specializzati, e ancora oggi la scuola non è in grado di offrirne. Dobbiamo “arrangiarci” con i pachistani, coreani…Avevate dato ascolto alle ninfe della discordia e della demonizzazione, bravi, e che cosa avete ottenuto? Il nulla, anzi avete perso qualcosa: i vostri figli super protetti e super coccolati hanno perso l’occasione di diventare dei bravi specialisti, artigiani istruiti e al passo con i tempi. Hanno perso l’occasione di diventare responsabili e uomini a 18 anni. Avete fatto in modo di rimandare una Riforma che prima o poi andrà a pieno regime, lo vogliate o meno, perché non dipende dal vostro umore politico del momento: il progresso viaggia su una linea sopraelevata, non lo ferma né Bertinotti e né Berlusconi (lui no di certo), voi potete solo accelerare o rallentare la corsa, fate voi. Dopo questa premessa vengo al dunque: Sul Corriere dell’ Umbria del 20 c.m. leggo questa notizia: “ Scuola e lavoro, alternare si può”. Rimango esterrefatto, ma come, quattro anni fa a quella santa donna della Moratti non le avevate concesso di venire a Foligno per incontrare le parti, famiglie, insegnanti e studenti avendo organizzato manifestazioni contro e ora che leggo?
Che il giovane può alternare la scuola con il lavoro, è stato sperimentato in un triennio un progetto della Unioncamere “ Alternanza scuola – lavoro” . Il convegno ha rappresentato l’ esperienza di alcune scuole Umbre mettendo in cantiere quanto previsto dalla Riforma di quella santa donna della Moratti. L’iniziativa, ironia della sorte, ha suscitato vivo interesse, proponendo delle riflessioni e considerazioni sulle prospettive dell’alternanza scuola – lavoro come metodo di studio e di apprendimento che potrà essere messo a regime dal sistema scolastico nazionale con grande beneficio anche per il mondo del lavoro…A questo punto vi chiedo: - Era solamente una questione politica bocciare la Riforma, veniva dall’avversario – nemico, però era buona ? Si che era buona non vi scervellate, ve lo confermo: era buona. Oggi essendo al governo la Sinistracentro, lo confermate anche voi, con la differenza che si sono bruciati, fino ad ora due anni. Concludo rammentandovi che l’ ipocrisia e il rancore, nella scuola non devono entrarci perché, non so se ve ne siete accorti, ma lì dentro ci sono i vostri figli. AUGURI, antonio.germino@libero.it

In un sistema politico in cui la menzogna e' norma di vita, il dire la verita' e' un atto rivoluzionario. G. Orwell

venerdì, aprile 27, 2007


E' FINITO UN INCUBO DURATO 11 ANNI, AUGURI BERLUSCA! A QUANDO SIGNOR GIUDICI UN 'ALTRA INDAGINE? FATE PRESTO PERCHE' LE ELEZIONI SONO VICINE.

mercoledì, aprile 25, 2007


...E BRAVO CANCRINI, NON GLI BASTANO MAI I SOLDI! PREGA AFFINCHE' AL POSTO DEI GELATI PIOVANO EURO. ECCO PERCHE' NON PASSEREMO MAI ALLA SECONDA REPUBBLICA. AVIDITA' E POTERE SONO IL CANCR...INI DELL'ITALIA.

giovedì, aprile 19, 2007


I CINQUECENTO PROBLEMI DELLA SCUOLA

Non si dice più che ci sono mille problemi ad affliggere la scuola, ma solo cinquecento. Gli altri sono rimasti alla CDL che non ha fatto in tempo a risolverli. E’ un continuo calvario, da sempre, signor Ministro. Ma è mai possibile che le problematiche della scuola devono essere affrontate e risolte da ogni governo che sale al potere e ognuno deve dire la sua, ognuno annulla, ognuno aggiunge, da 25 anni e mai si vede la luce del tunnel. Mah! Sarà mio destino andare in pensione e non vedere una RIFORMA completata. E’ un calvario da un anno e più, noi facciamo un doppio lavoro, signor Ministro Fioroni, sì perché oltre a insegnare nella mia classe terza, faccio il supplente, di conseguenza le mie ore di compresenza sono “perse”, il mio lavoro è incompleto e perché? Mancano i soldi per le supplenti. Siamo ritornati ai miei anni di precario, mi pagavano dopo tre/quattro mesi. Credevo che quei tempi fossero finiti. Conseguenza: scarso rendimento, scadimento della qualità dell’insegnamento, e a pagarla sono sempre LORO. Gli “amici” del Sindacato hanno dichiarato che è come si fosse chiusa una fabbrica, non so se calza il paragone, ma una cosa è certa i nostri allievi sono diventati dei pacchetti da spostare da un’aula all’altra anche due, tre volte al giorno. Venga a TODI e vedrà, controllando i registri. La Moratti aveva intravisto degli sprechi e aveva incominciato a tagliare le spese superflue dall’Infanzia all’università, È inutile elencarli perché Lei li conosce bene. Ora si continua, ma allora mi sorge spontanea la domanda: - Quanti miliardi di sprechi ci sono stati nella scuola se quattro anni di tagli non sono bastati? - Poi aveva dato delle Indicazioni, a mio parere, fattibili per i giovani, ma cosa è successo? Inizia l’ epoca dei girotondi e degli scioperi. Le mie colleghe dell’Infanzia hanno avuto il barbaro coraggio di portare in piazza i bambini, cosa molto, molto vergognosa e indecente, sig. Ministro. Mi sembrava di vivere a Cuba o in Cina. Ciò dovuto a un senso di onnipotenza e di scarsa sensibilità per delle educatrici. Offendetevi pure, mie gentili colleghe. A questo punto la Riforma, tramite gli elettori, viene licenziata, perché non era possibile avere studenti di serie A e di serie B. Adesso il tutor non c’è, il portfolio nemmeno e tutti viviamo felici e contenti. Aspettiamo con ansia le nuove Indicazioni così la finiremo di litigare, di interpretare, di ritornare ai vecchi moduli, dove si assillavano gli alunni per cinque ore. Ho letto del suo progetto “VIVITIBENE”, buona iniziativa, ma secondo me non è altro una copia estrapolata dalla Riforma Moratti, infatti leggendo gli O.S.A. per la Convivenza Civile, si estrapolano, come materie di insegnamento: educazione alla cittadinanza, educ. stradale, educ, alla salute, educ. alimentare e all’affettività. Come vede sono materie curricolari, che purtroppo pochi colleghi hanno messo in cantiere per l’ endemica riluttanza a recepire le innovazioni. Se mi permette di darLe un suggerimento consiglio di risparmiare questi 51mld di euro e investirli in materiale didattico di cui siamo molto carenti. Ciò che dovrebbe proporre è molto semplice: “consigliare” i docenti ad attuare i Programmi in vigore. Sarà un atto di coraggio da parte Sua, dare la sveglia a quello zoccolo duro, che boicotta qualsiasi innovazione perché restio all’ aggiornamento e al rinvigorimento della sua preparazione. La Task force da Lei auspicata non serve, siamo già ingolfati da esperti di tutte le specie, noi insegnanti sembriamo che, ad un certo punto della nostra carriera, non siamo più in grado di organizzare più niente. Il che non è vero, basta farsi un viaggio virtuale in internet, per rendersi conto di quanto lavoro siamo capaci di svolgere, al di là della brutta nomea che ci perseguita per colpa di sfaccendati che nidificano nell’amministrazione pubblica. Lei ha dichiarato che la Riforma Moratti andrà in vigore dal 2009/10, nel frattempo cosa facciamo? Continuiamo ad ascoltare le chiacchiere del Sindacato che parla solo di aumento di stipendio? Perché avevano messo la firma e accettato la Riforma e poi ci sono venuti a raccontare le favolette? Non era perfetta, ma almeno si era tentato di iniziare una fase di aggiornamento e di sviluppo, tanto richiesto, soprattutto per i giovani. Intanto siamo retrocessi, un Paese come il nostro che sforna il minor numero di laureati e il maggior numero di diplomati, non le sembra una incongruenza, sig. Ministro. La Moratti, ci aveva aumentato lo stipendio, di 120 euro netti, Lei di 60/70, siamo di nuovo ritornati indietro di 25 anni, alle vecchie 60/70 mila lire. Concludo sig. Ministro con un invito, se me lo permette: non stravolga la Riforma, perché dopo 32 anni di trincea, le posso assicurare che molte cose sono buone, fattibili sia per la didattica, nello specifico, che per la crescita e l’educazione dei ragazzi. E’ stato Lei stesso a dichiarare di voler usare il giravite, va bene, lo usi pure, ma non usi anche il martello.
Le porgo un rispettoso saluto scusandomi per questo mio sfogo che, spero comprenda.
antonio.germino@libero.it

mercoledì, aprile 18, 2007


Berlusca è il solito furbone, ci prende sempre in giro, è fatto così, se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Le foto sono state scattate ad hoc, guardatele attentamente: non vi sembra che stiano tutti in posa davanti a un fotografo? Le altre, quando cammina sembrano ferme in atteggiamento marziale. E' un altro scoop, non vuol far parlare di sè su "Teleeccome che me la prendo!"



CELLURI SI, CELLULARI NO

Le recenti vicende che hanno coinvolto la scuola, diffuse spesso con toni scandalistici dai mass- media, rischiano di guastare i già difficili rapporti educativi che dentro la scuola vedono coinvolti insegnanti, genitori e allievi, con pregiudizio per i processi di apprendimento e crescita che a scuola si svolgono.
Io sono convinto che un percorso formativo debba svolgersi nell’ ambiente scolastico, per questo le famiglie le farei restare fuori; per questo il clima relazionale della classe va curato affinché permetta a tutti e ad ognuno di esprimersi, porre domande, apprendendo insieme agli altri.
I cellulari, come i registratori, gli i-pod, come gli apparecchi fotografici o le telecamere, costituiscono la presenza di un occhio-orecchio esterno che ascolta. Gli antropologi ci dicono che la presenza di un osservatore, nei fenomeni sociali, non è mai neutra, modifica la situazione osservata.
Per questo motivo è giusto spegnere i telefonini durante le ore di lezione.
Sarebbe forse stato meglio che una regola del genere venisse discussa coi docenti e dai docenti coi ragazzi, anzichè farne una regolamentazione centrale e calata dall’alto, che, per quanto si muova nella giusta direzione, rischia di essere rifiutata, aggirata, mal sopportata dai destinatari.Crescere dentro le regole, non significa solo rispettarle ciecamente sempre: l’età evolutiva esige che i ragazzi provino a interpretarle, ad adattarle, a personalizzarle, a correggerle e a cambiarle quando sia necessario… così imparano la democrazia e la cittadinanza. Il cellulare ha molte funzioni, e ad ognuna di esse va data una risposta educativa diversa: come strumento di disturbo, come strumento per risolvere i compiti in classe, come strumento di registrazione di parole e immagini che possono distorcere la realtà, scherzi che sembrano violenze, c’è la questione della privacy che nella scuola secondo me non ha motivo di esistere se si considere la scuola come un luogo di crescita insieme, di amicizie, ri relazioni, anche di conflitti e di inimicizie, ma che tutte partecipano alla crescita del ragazzo, ed essendo un luogo pubblico, devono essere rispettate le regole della convivenza civile. Quindi a che serve escludere un ragazzo dagli esami? Questa fase punitiva non porta da nessuna parte, invece bisogna riparare,come dice il Ministero, ripare il danno, le infrazioni alle regole con la messa alla prova, perché nell’educazione è ammesso sbagliare, ma non si può essere esclusi per sempre. Come pure il fattore bullismo, che scopo ha di metterlo sul piano penale? Ma ci rendiamo conto, far intervenire la giustizia, significa che noi educatori siamo arrivati leggermente in ritardo e quindi ci si deve interrogare su una sconfitta.
Mettere in relazione il comportamento e l’apprendimento non è, a nostro avviso, una buona strada: molti studi hanno messo in evidenza che ogni istituzione, ogni individuo, esercita controllo e pregiudizio nei confronti degli allievi… si rischia in questo modo di annullare, per un pregiudizio comportamentale, anche le residue risorse dell’allievo (musicali, matematiche, sportive, espressive, tecniche…). Meglio evitare di mettere per iscritto questa possibilità di esclusione o punizione.



CHE BELLO!
ANDIAMO tutti a lavorare alla regione Calabria! Ci sono 32 dirigenti, tra i quali tre sindacalisti della Cisl e soprattutto Andrea Iovene, che quest’anno ha portato a casa una maxi indennità da 578mila euro. Iovene è un ormai ex dirigente generale all’Urbanistica alla Regione, ed è soprattutto il fratello del senatore calabrese dei Ds Nuccio Iovene. Un legame di parentela che certo non gli ha impedito, da poco più di un anno, di ricoprire anche la carica di assessore all’Urbanistica al Comune di Lametia Terme. In una regione come la Calabria, afflitta da mille problemi, con il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa, con situazioni di grande disagio sociale, i soldi dello Stato vanno spesi con grande oculatezza, senso di responsabilità e soprattutto di rispetto verso chi vive in condizioni di indigenza. E’ semplicemente vergognoso! Mandare in pensione dirigenti e impiegati con liquidazioni da record, ecco perché tutti votano a sinistra: il parastato li conserva bene e li fa crescere sani.

le foto sono gentilmente concesse da: a destra. il cannocchiale.it

lunedì, aprile 16, 2007


Il nostro eroe che non dorme la notte per pensare al P.D. riuscirà nella sua chimerica idea? Io dico no. Il diavolo e l'acqua santa non sono ancora pronti al grande passo. La CDL, INVECE, ha le carte in regola per costituire il P.U.L (partito unico della libertà), vi piace come sigla?


Fidel-Castro-non-vuole-che-la-telecom-sia-venduta-agli-americani

domenica, aprile 15, 2007

sabato, aprile 14, 2007

martedì, aprile 10, 2007

‘O MISTIERI RO’ PREVITI

Si unu m’addummannera cchi vulessi fa
si turnera a nasci, i rispunnera: ‘o previti!
Ma tà creri, quiddu ‘ro previti iè nu grandi mistieri,
quali scola e scola, a senti sempi li griri re criaturi
e ri li mammi li ‘mpruperi.
‘Ngè o’ previti, abituatu a la vecchia ubbirienza:
sinni stai buonu mienzu a tanta sofferenza,
e tu t’addummanni: - Sarà nu santu o nu picuroni?
‘Po ‘nge o previti giovani ca iè pocu furbu,
vulera cancillà ‘nda nu iurnu,li brutturi ra lu munnu.
I facessi nu picca e nu picca, scera a truvà sempi
e malati ‘nda li casi, lu cunfuortu ri li santi li purtera.
‘A prerica, sopi a l’altari nunn’ à facera
e li famigli aiutera, picchè li problemi
‘nda li casi so’ tutti ri ‘na manera:
all’infame ospiziu, li malati
li purtati, parenti ingrati!
‘Nda la rota ri lu ristinu,
ognunu ri nui, teni ‘o postu assignatu,
e nisciunu poti rici:
- I so statu cancillatu –
Mo’, puru a Mulitiernu, l’ ospiziu nasci
pi’ vuluntà ri tutti li paisani,
però, mo’ ie bona la casa ri riposu,
e chi lassa lu vecchiu ca nun servi ‘nda la casa,
santi e biniriziuni mannanu a chi lu lassa.
Li tariffi ri li battezzi, ri li cresimi,
re funerali, re cumuniuni e li matrimuni
li mittera appisi ‘nnanzi a chiesi e a lu Cumuni.
‘A genti addà sapè quantu li costa lu serviziu
cu lu coru ca’ si paha a pisu r’ oru.
Tanti ri chiddi soldi mi facera
e aiutera li giuvini ca’ nun teninu
dovi passà la sera.
Mi so’ scurdatu natu previti:
chiddu ca vai ‘ndo terzu e quartu munnu,
metti ‘nnanzi l’ideali e mori pi la Croci,
pi’ salvà li risgraziati ra la seti e ra la fami.

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lunedì, aprile 02, 2007

Chi ha votato il centrosinistra, lo ha fatto per poche cose:
1) Non avere più condoni: e infatti i signori dell’Unione hanno varato l’indulto, che è un condono; hanno fatto un condono “ad personam” per un imprenditore di call center, amico dei Ds; hanno varato un condono agricolo. 2) Avere modifiche alla legge Biagi: e infatti - e ringraziando Iddio - la legge Biagi sta ancora lì.
3)Ottenere la chiusura dei Cpt: e infatti stanno ancora lì e la LEGACOOP si è aggiudicato l’appalto per la gestione in Sicilia…alla faccia della coerenza.
4) Ottenere l’abolizione della Bossi-Fini: e in gran parte sta ancora lì.
5) Non fare più guerre: e infatti siamo andati a farne una nuova in Libano (anche se c’è stato il dall’Iraq). 6) Fare una legge sul conflitto di interessi: e infatti nulla s’è fatto a tal riguardo.
7) Disciplinare, poi, le convivenze de facto: riconoscendo diritti e doveri. E anche in quest’ultimo caso, dopo la presa per i fondelli rappresentata dal ddl Bindi-Pollastrini, si è dovuto assistere ad un nulla di fatto. Anzi: si è assistito ad una vera e propria sconfitta politica. NON C’ERA BISOGNO DI SCRIVERE UN ROMANZO DI 181 PAGINE, POI ANDARE A CASERTA E COSTRUIRE 50 PAGINE DI DIAGRAMMI AD ALBERO.

FUMO, COCA, ALCOOL…

Che bello è farsi una sniffata, una tirata di coca, che estasi fumarsi una bamba, che bello!
Giovani italiani, di tutte le contrade, studenti, lavoratori, chirurghi, camionisti, industriali, sniffate, fumate pure, tanto non c’è problema, anzi è “IN” Se non lo fai sei escluso dal circolo, dall’associazione, ti guardano come un animale raro, come uno zombi che vaga solitario per le strade. Ti isolano, tu non vuoi essere isolato? Allora, dai buttati. Non c’è problema. Adolescenti sempre più precoci, anche nel male. Si è abbassata l'età dei ragazzi che fumano spinelli. Da diciassette si è passati a 14 anni e mezzo; a denunciarlo, dopo un sondaggio, è stata l'associazione Saman. A preoccupare è il fatto che i quattordicenni non fumerebbero uno spinello ogni tanto, ma abitualmente. Ben il 50,4% ne fa un uso costante. I padri e le madri? Lo sanno, anche se sbagliano però la percentuale. Dal sondaggio risulterebbe che papà e mamma s'illudono spesso sui comportamenti dei figli: stimano che solo il 38,3% dei giovanissimi faccia uso di spinelli. E credono che il 55% li abbiano provati solo una volta. I giovani intervistati ammettono che un ragazzo su due è un consumatore abituale. Ed è confrontando l'età in cui ha iniziato ad avvicinarsi alla cannabis il campione degli adulti intervistati e quello dei giovani che l'associazione ha scoperto che l'età si è abbassata da 17 a 14 anni e mezzo. Ma come la pensano quando si discute della pericolosità della cannabis? Insospettabilmente si scopre che non solo i giovani, ma anche gli adulti ritengono che non sia particolarmente dannosa. Ma perché si «fuma»? Genitori e figli al proposito sono d'accordo: prima di tutto per imitazione, poi per sentirsi parte del gruppo, per divertimento, per sballo, perché va di moda e perché lo fanno tutti. Lo fanno tutti? Io non credo che lo fanno tutti. Secondo me la maggior parte è cosciente del danno che provoca la sigaretta o la coca. La maggior parte rifugge da questo modo di essere “in”. Si trova “altri giochi” per passare la giornata, per uccidere la noia. Si impegna nello sport, nel sociale, nei circoli culturali dove si confrontano e “creano”. Cari giovani lasciate stare stà porcheria. Confidatevi con i vostri genitori e parlatene, siete ancora in tempo. Voi, giovani impegnati accogliete questi ragazzi “depressi” coinvolgeteli, fateli sentire importanti, necessari. Oggi è giusto che tutti si diano da fare. La famiglia non può essere lasciata sola, ha bisogno di aiuto. Tempo fa parlavo di un triangolo: famiglia – scuola – società. Un lato è complementare dell’altro. Molte sono le responsabilità della società che dà i modelli da seguire, ma sono anche le persone che danno un cattivo esempio.
L’ ottuagenario on. Emilio Colombo, intervistato dal Corsera si è indignato che il giornalista, tra le altre cose lo ha definito cocainomane, e se un genitore, che ha problemi di droga con il figlio, cosa deve rispondergli che anche un senatore si droga e che la cocaina non deve poi far così male se un senatore a vita la consuma abitualmente ed è arrivato bello arzillo a 87 anni e tutti lo stanno ad ascoltare e a riverire. Anzi, forse fa persino bene, visto che lei ne ha propugnato l’uso «a scopo “terapeutico”» e nessuno s’è permesso di sollevare dubbi sulla sua idoneità psichica a ricoprire la carica conferitale dal capo dello Stato. Arriviamo addirittura alla farsa, quando un ministro dell’attuale governo propone di comprare l’oppio dai talebani nella speranza che finisca la guerra in Afghanistan. Egregio signor ministro a vita, il sottoscritto non l’ha mai stimata, anche quando era in auge, anche quando l’aspettavamo, infreddoliti, fino a mezzanotte per sentire il suo verbo, anche quando erogava miliardi per far partire il treno degli emigranti per Torino e Milano... Lei è il “cattivo esempio per i giovani” e anche per quelli quasi sessantenni che la omaggiavano per i vari ruoli che ha ricoperto nella sua fulgida carriera di parlamentare. Sono stati rinviati a giudizio i suoi autisti ( guardia di finanza), ma non condannati per vizio di forma, per fortuna. Ma quando si ritirerà in un convento per non uscirne più e smetterla di consumare i soldi dei contribuenti per farsi sbarellare da una parte all’altra per mantenere su un governo moribondo…? Purtroppo non c’è solo Colombo a fare scuola per questa pratica omicida del cervello. Faccio un appello ai genitori: state vicino ai vostri figli, ci sono dei campanelli d’ allarme per accorgersi che vostro figlio fa uso di droghe, consigliatevi, non nascondete il dramma tra le mura domestiche, questa è una piaga che ci coinvolge tutti. I vostri figli sono i nostri figli. Dobbiamo ritornare a fidarci degli amici, delle istituzioni, della Parrocchia (dove funziona e tiene a cuore il futuro dei giovani). Non può averla vinta Bin Laden e il Cartello di Medellin. La politica può e deve sconfiggere questa piaga, ma solo se si è uniti, è inutile mettere avanti le contrapposizioni, bisogna lavorare su ciò che si è d’accordo, destra e sinistra insieme. Solo così possiamo essere sicuri di farcela. Vi ricordate quando, anni fa, a Moliterno andava di moda il famoso detto: “A ia risisti!” Adesso, cari amici, per resistere, bisogna combattere.
“E come disse il grande noglobal CARUSO, ministro (per nostra disgrazia) della Repubblica, sic!: una canna al giorno toglie il medico di torno”.

domenica, aprile 01, 2007

LA MAMMA DI FRANTI
«Entrò tutt'a un tratto nella scuola la madre di Franti (...) spingendo avanti il figliuolo che è stato sospeso dalla scuola per otto giorni (...). La povera donna si gettò quasi in ginocchio davanti al Direttore, giungendo le mani, e supplicando: - Oh signor Direttore, mi faccia la grazia, riammetta il ragazzo alla scuola. Son tre giorni che è a casa, l'ho tenuto nascosto, ma Dio ne guardi se suo padre scopre la cosa, lo ammazza; abbia pietà, che non so più come fare! (...) me lo riprenda ancora una volta, signor Direttore, perché non segua una disgrazia in famiglia, lo faccia per pietà d'una povera donna! - e si coperse il viso con le mani, singhiozzando». E chi è se non l'immortale De Amicis di «Cuore» (da leggersi nella bella edizione Einaudi)? Con il quale gridare: «Ah ridateci le mamme di Franti! ridateci i genitori severi, devoti all'istruzione e agli scappellotti! E lei, ministro Fioroni, ci ridia le sospensioni e il sette in condotta: ci ridia la scuola!»