Vernacolese

giovedì, gennaio 31, 2008


NAPOILITANO NELLA JUNGLA BUIA E NERA,
L'HA MANDATO IERI SERA,
DAI MAU - MAUDALEMA E' STATO CATTURATO
E NEL BOLLENTE PENTOLONE L'HAN BUTTATO.
DEVE SALVARE L'AGOGNATA PENSIONE
A TUTTI I NULLA FACENTI DEL CARROZZONE.
ARDUA E' LA VIA PER TROVARE IL SENATORE
CHE VENDE L'ANIMA AL DIAVOLO
PUR DI STARE INTORNO AL TAVOLO.

martedì, gennaio 29, 2008

Un solo spinello contiene il doppio dei carcinogeni presenti in una sigaretta e chi lo fuma ha un rischio di sviluppare cancro ai polmoni pari a quello causato da 20 sigarette. È quanto dimostrerebbe uno studio su 79 pazienti oncologici, che in passato avevano consumato cannabis abitualmente, condotto da Richard Beasley del Medical Research Institute della Nuova Zelanda presso Wellington e pubblicato sulla rivista European Respiratory Journal.
L'impatto della cannabis sui polmoni "L’uso di cannabis potrebbe essere responsabile in Nuova Zelanda di qualcosa come un cancro ai polmoni ogni venti", ha dichiarato l’esperto. In un precedente studio, pubblicato lo scorso luglio sulla rivista Thorax, Beasley aveva evidenziato come un solo spinello danneggia i polmoni alla stregua di 3-5 sigarette fumate in un sol colpo, compromettendo la funzione respiratoria e dando disturbi quali tosse, produzione di muco, sibilo, respiro affannoso. L’impatto maggiore della cannabis rispetto al tabacco, spiega Beaslay, è dovuto in larga misura al modo in cui vengono fumati gli spinelli: senza filtro e fino alla fine, ad una temperatura più alta delle sigarette, inoltre vengono aspirati più profondamente e più a lungo. Ciò determina, sostiene l’esperto, il depositarsi nelle vie respiratorie di un maggior quantitativo di composti carcinogeni, senza contare che chi fuma spinelli ha nel sangue livelli di monossido di carbonio cinque volte maggiori rispetto a quelli di chi fuma sigarette.
Lo studio: uno spinello al giorno Nel suo studio su 79 pazienti con cancro ai polmoni, il ricercatore ha riscontrato che fumare uno spinello al giorno per dieci anni, o due al giorno per cinque anni, aumenta il rischio di cancro di ben 5,7 volte. Anche se lo studio è svolto su un numero limitato di individui, secondo Beaseley c’è da aspettarsi un’ulteriore diffusione del cancro ai polmoni proprio dovuta alla cannabis.
AVETE CAPITO, CARI GIOVANI? MEDITATE, MEDITATE!

lunedì, gennaio 28, 2008


E BRAVO Mortadella, sapete quanti amici, tutti emiliani hanno fatto parte dell’impero Romano? Vediamone alcuni: Franco Neppi, avvocato bolognese e amico del Professore, nominato presidente di Patrimonio dello Stato, la società facente capo al Tesoro e incaricata di alienare gli immobili pubblici. Il governo Prodi a fine 2006 l’ha portata nell’orbita di Fintecna della quale era consigliere proprio l’avvocato Neppi. Quest’ultimo è stato per anni il legale dell’ex presidente del Bologna Calcio, Giuseppe Gazzoni Frascara, e, su chiamata dell’ex presidente della Provincia Vittorio Prodi (fratello di Romano e ora eurodeputato), ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Seabo, la società che gestisce l’aeroporto felsineo. Tra le designazioni che Vittorio Prodi fece durante il suo mandato ci fu anche quella di Paolo Salizzoni, agente generale Ina a Casalecchio di Reno, nel consiglio di amministrazione dell’Interporto.Paolo Salizzoni da poco è entrato nel Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica di Palazzo Chigi. In quella sede si trova fianco a fianco con un altro prodiano di ferro, il sottosegreario Fabio Gobbo, già collega di università di Flavia Franzoni Prodi e discepolo di Beniamino Andreatta. Paolo Salizzoni invece è nipote di Angelo Salizzoni, braccio destro di Aldo Moro.Poi c’è Marco Patierno, ulivista militante, docente all’università di Bologna e coordinatore del Centro regionale per la formazione e ricerca in medicina generale presso l’Agenzia sanitaria della Regione Emilia Romagna. Nel 2006 Marco Patierno è entrato nel Consiglio superiore di Sanità, organismo consultivo del ministero guidato da Livia Turco. Un altro illustre è il presidente dell’Enel, Piero Gnudi, già alla guida dell’Iri. Commercialista di spicco nel capoluogo emiliano, il suo nome è stato fatto più volte nelle ultime settimane come uno dei papabili alla presidenza Eni. Gnudi in passato è stato componente del cda del colosso petrolifero, ma la presidenza è l’ultima carica mancante nell’albo delle grandi aziende di Stato. Infine, ci sono Luciano Sita, presidente di Granarolo, impresa lattiero-casearia con un piede in Legacoop e l’altro in Confcooperative. L’altro è Stefano Borghi, ex presidente di Confindustria Bologna, imprenditore del settore tlc, azionista e presidente dell’editrice del dorsetto bolognese del Corriere. Non vi meravigliate, c’è ancher il cosiddetto vicino di casa del Professore, Angelo Tantazzi, presidente di Borsa Italiana e fondatore di Prometeia. Ancora non è finita cari sinistrati di sinistra che date il voto a vostro discapito: Angelo Rovati, alter ego di Prodi, ha voluto rispondere in maniera diretta alle critiche mosse in questi ultimi venti mesi al sistema di potere prodiano. Ha detto: «La devono smettere di dire che la gente fa perché c’è Prodi», ha osservato riferendosi alle amicizie «bancarie» dell’ex premier. Ma è un dato di fatto che la crisi abbia messo i bastoni tra le ruote a tutto questo piccolo universo di intrallazzatori, altro che vecchia D.C….la storia continua perché prima di lasciare definitivamente, il Bolognese vorrebbe elargire cariche pubbliche molto importanti tipo ENEL, non so se mi spiego. Ecco perché dico che, quando cambia un governo, devono sloggiare tutti i dirigenti piazzati dal precedente. Così ognuno si assume responsabilità dirette e la macchina burocratica si snellisce automaticamente. Questo ed altro è riuscito a fare TORTELLUM FELSINEUS alias Mortadella. Quanto tempo ci vorrà per rimettere le cose a posto? Avrete ancora il coraggio di lamentarvi di Berlusca & C?

domenica, gennaio 27, 2008


LUCA…LUCCA…ALLUUUCCCCCA ANCORA!!!
Il re di Montezuma è un protagonista al tramonto, alza la voce per nascondere il suo fallimento politico. Montezuma sta a Prodi come Prodi è stato al governo. Molto umiliante e patetico: oggi le cose vanno un po’ meglio che con il centrodestra, ma non spiega che nelle condizioni di rigidità ribadite dall’ultimo contratto dei metalmeccanici, probabilmente non potrà più creare nuova occupazione e che in Italia il problema è «Mastella», quando è evidente come nonostante la sua onestà e buona fede, il problema sia oggi Paolo Ferrero e il condizionamento di Rifondazione comunista sul governo. Non si può chiedere un governo che faccia la riforma elettorale quando metà del centrosinistra è per una soluzione e l’altra metà per un’altra. Vuol fare il politico ma è una mezza calzetta e l’invito a rimandare il voto, ne è la dimostrazione accecante: significa soltanto cacciare l’Italia in un pantano dal quale sarà lungo e difficile uscirne, mentre la nazione non può aspettare. Caro Luca – Luca sei un socialista verace, ti piace giocare come un protagonista alla soglia del viale del tramonto, che alza i toni per godere l’ultima volta delle luci della ribalta, magari sperando di ricomparire su altri palcoscenici. SEI un Prodi dell’industria che ripete la patetica esibizione fornita nei giorni scorsi da quello della politica. Sei falso e di parte, e rappresenti la doppiezza:: mentre è encomiabile l’impegno degli industriali siciliani a contrastare il pizzo verso i mafiosi ed è perfino comprensibile che venga posto il problema della presidenza Cuffaro. È incredibile nello stesso tempo fai finta di niente sulla Calabria dove oltre metà del consiglio regionale è inquisito. E soprattutto è inaccettabile il tuo l’atteggiamento sulla Campania. Infatti, ti rendi tronfio nel ricordare che i rifiuti a Napoli sono il più duro attacco all’immagine dell’Italia nel mondo, poi chiede le dimissioni di Cuffaro per i suoi cannoli e non quelle di Antonio Bassolino per i guasti combinati in quattordici anni di predominio su Napoli e Campania. Montezuma di Corsero, TACI!!!

venerdì, gennaio 25, 2008

giovedì, gennaio 24, 2008


VOLTIAMO PAGINA...

mercoledì, gennaio 23, 2008




DIECI COSE CHE NON HO MAI CAPITO...

1) Come mai le donne non riescono a mettersi il mascara tenendo la bocca chiusa?

2) Come mai per chiudere Windows si debba cliccare su "start"?

3) Come mai la Lemonsoda è fatta con aromi artificiali e nel detersivo per i piatti trovi vero succo di limone?

4) Quando producono un nuovo cibo per cani "più gustoso", in realtà chi lo ha assaggiato?

5) Perché Noè non ha lasciato affogare quelle due zanzare?

6) Perché sterilizzano l'ago prima di praticare le iniezioni letali?

7) Conoscete le indistruttibili scatole nere degli aerei?
Perché cavolo non ci fanno tutto l'aereo con quella roba???


8) Perché le pecore non si restringono quando piove?


9) Se volare è così sicuro, come mai quello dell'aeroporto lo chiamano Terminal?

10) Non capisco perchè inoltro queste cose!!!


MENTRE il senatore a vita Giulio Andreotti invita il leader dell’Udeur Clemente Mastella a scongiurare la crisi di governo, torna, ‘ca stà casa aspetta a te… Napoletano avverte: stavolta serve una fiducia vera, politica. Non basta vincere il braccio di ferro, non basta il sì dei senatori a vita. Intanto alla Camera è passato...

martedì, gennaio 22, 2008


Mai, sfidare apertamente, caro Prodino, il Cupolone, il potere d’Oltretevere è inarrestabile, la lezione dei Dico avrebbe dovuto insegnarti maggior prudenza. Hai fatto piovere sul BAGNASCO. Ma quando la giornata è infausta, non c’è saggezza che possa salvare. E ieri, prima della bolla pontificia, ti sei svegliato col Financial Times che ti definiva «nuovo zar della spazzatura», per poi vederti servire a pranzo la mattonata dell’Eurispes, con un sondaggio che rivela come gli italiani nutrono sempre meno fiducia nella tua politica e nelle istituzioni: solo un cittadino su quattro, appena il 25% dunque, ha fiducia nel governo (saranno quelli che sono stati foraggiati con i miliardi del tesoretto). L’anno scorso era ancora il 30% degli italiani a fidarsi di te e della tua squadra, e il crollo verticale della fiducia, denuncia l’Eurispes, «si registra soprattutto tra chi si dichiara di sinistra e di centrosinistra». Dagli altari alla polvere, come dieci anni fa ma assai più dolorosamente. Marx insegna che quando la storia si ripete finisce in farsa, e dopo la tua tragica, nobile caduta nel ’98 è grottesco e penoso vederti mentre ti arrampichi sui vetri per sentirti vivo, resistere nella fossa come fosse una trincea. VAI a casa, te ne saremo eternamente grati.

lunedì, gennaio 21, 2008



Egregio signor Ministro,

ho riletto di nuovo le Sue Indicazioni, per un maggiore approfondimento e francamente non ho trovato niente di nuovo. Dopo quasi due anni del suo governo siamo ancora in attesa del Verbo Nuovo. Tutto ciò che Lei ha scritto, per noi insegnanti con 30 anni di servizio sulle spalle, ci lascia indifferenti; perché? Perché solo su un punto ci possiamo trovare d’accordo: educare "la persona": un essere unico ed irripetibile. Ma questo e altro lo sappiamo dal 1985. Lei ha scritto:
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi. Educare istruendo significa essenzialmente tre cose:
• consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non
vada disperso e possa essere messo a frutto;
• preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta, fornendo
loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all'interno
del contesto economico e sociale in cui vivono;
• accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente
compie sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo di
costruzione della propria personalità. Queste sono cose “vecchie” che tutti gli operatori della scuola conoscono, al contrario di Lei che è un dottore. Il rinnovamento della scuola non può essere solo l'esecuzione o l'applicazione di direttive e decreti, calati dall'alto e imposti dalla norma. Un altro macigno ho sullo stomaco:le Indicazioni hanno ricevuto il supporto ministeriale di una task force (termine maledetto trattandosi di tematiche educative, non siamo alle grandi manovre) e di uno stanziamento di 36 milioni di euro che “devono” essere spesi provincia per provincia. Ciò significa dover obbligatoriamente attivare iniziative, corsi, commissioni, dibattiti, ricerche, conferenze, relazioni… insomma, qualcosa bisogna pur liberamente fare per spendere obbligatoriamente gli euro assegnati.
E, in effetti, gli insegnanti già sentono sul collo il fiato di provveditori, funzionari, ispettori e dirigenti che spingono a fare qualcosa subito, in previsione anche del prossimo sondaggio ministeriale di aprile. Ma nessuno sa bene che cosa, visto che non c’è quasi nulla di nuovo su cui discutere e non c’è molto di difficile da capire…forse voleva far capire ai fannulloni che era cambiata l’aria? Va bene, ci è riuscito.
Dispiace comunque, di questi tempi senza supplenti, vedere sprecati 36 milioni di euro. Come ho scritto in un’altra lettera, tolto il portfolio e il tutor, l’unica cosa nuova (e deleteria, anche secondo il parere di accademici qualificati) è l’obbligo nelle elementari di studiare la storia solo fino al 476 d.C.
Un obbligo che va contro le premesse scritte dal ministro circa la sperimentazione delle Indicazioni, contro l’autonomia professionale e contro una didattica ricorsiva della storia validata da decenni di scuola.
Che cosa succederà? Io spero niente, stando agli ultimi avvenimenti politici.
Personalmente la cosa non mi tocca, come maestro elementare: io so che cosa devo fare nel mio lavoro (non aspettavo certo queste Indicazioni per saperlo e so anche che né il re Odoacre né il ministro Fioroni mi potranno fermare al 476 dopo Cristo…Quest’anno insegno in quarta elementare, ma il prossimo anno continuerò a parlare con i miei alunni degli Amanuensi, delle Signorie, di COLOMBO e Napoleone, di Shoah e dei barbari del XX secolo, come pure di Costituzione Italiana nel 60° anniversario della sua entrata in vigore. Questa è la nostra storia e i bambini la devono conoscere dato che la possono ben capire anche a 10-11 anni. Non possiamo certamente fermare il mondo e la scuola ad ogni passaggio di ministro col suo ricco corteo di esperti e le sue task force di ispettori. Io e i miei alunni non ce lo possiamo permettere: abbiamo altro da fare di più interessante e di più istruttivo.
Sempre con il dovuto rispetto la ossequio.

domenica, gennaio 20, 2008


PENSA ANCORA DI STARE IN CAMPAGNA ELETTORALE, BEATO LUI.

sabato, gennaio 19, 2008

venerdì, gennaio 18, 2008


L’Istat ci dice che molti non arrivano alla fine del mese. Sembra che molti di fronte a una spesa imprevista di 250 euro siano in difficoltà. Aumentate le famiglie che hanno problemi a comprare il cibo necessario. C’è chi sostiene che la distribuzione dei redditi sia fortemente asimmetrica e chi dà la colpa di tutto alla mancanza delle mezze stagioni. Il ministro dell’Economia ha dichiarato: “L’ideale sarebbe che ognuno di noi guadagnasse almeno 10.000 euro al mese”.

giovedì, gennaio 17, 2008

mercoledì, gennaio 16, 2008


"Serena e pronta a chiarire" "Apprendo dalla televisione una notizia sconcertante, che sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari nei miei confronti per tentata concussione. Mi sento assolutamente serena, non ho nulla da temere e fornirò all’autorità giudiziaria qualunque chiarimento che mi venga richiesto". CALMI, CALMI, STATE CALMI IL PRINCIPE DI CEPPALONES NON SI DIMETTERA'!

CHE VERGOGNA!


Indovinate chi è l'unico extracomunitario a non avere diritto di parlare. E' andato in Turchia a portare il suo verbo e l'hanno ascoltato, voleva andare in SAPIENZA a portare un po' di luce in quel buio medioevale e non l'hanno accettato. Hanno paura! Si hanno paura, paura che le loro idee ammuffite e ragnatelose vengano rimosse. Professori vergognatevi! Anzi mi vergogno io di far parte di questa scassata armata Brancaleone. Mi vergogno di sentire le filippiche di baroni bavosi e incontinenti che hanno dimenticato il loro vero ruolo, professori che si atteggiano a portatori di Verità che nessuno si deve permettere di controbattere, nessuno si deve permettere di dire che forse c'è un'altra Verità. Certo Vasco Rossi è portatore di grandi Verità, Curcio è stato pagato per tenere addirittura una lezione, Maledetto XVI è stato messo al bando dalla banda dei 67 come la banda dei 4 di pechinese memoria. E' una vergogna maledetti professori, perchè VOI, siete il male dei ragazzi, siete la quintessenza della presunzione, anzi siete la Presunzione personificata. Perchè? Velo dico io il perchè AVETE PAURA. Spero solo che molti di quegli studenti ai quali trasmettete il vostro sapere, cambino facoltà.

domenica, gennaio 13, 2008


«Ci sarà l’imposizione sulle rendite finanziarie. Ma non Bot, Cct... Soltanto le plus-va-len-ze sulle azioni...». Così parlò Romano Prodi nell’aprile del 2006, durante il confronto tv su Raiuno con l’allora premier Silvio Berlusconi. Aggiungendo: «Io credo che i cittadini si possano fidare della mia parola». Ma, purtroppo per Prodi, verba volant video manent. È tutta colpa di Youtube (http://it.youtube.com/watch?v=XwEXwrtlFW0) se le promesse (non mantenute) dei politici restano nella memoria della Rete. Una stangata annunciata. Dunque l’obiettivo era rassicurare gli italiani che l’aliquota sui Bot non sarebbe aumentata. Con frasi tipo «la destra sta creando turbativa nei mercati e preoccupazione tra i risparmiatori» (ancora Prodi) o tipo «sul problema “tasse” la destra fa terrorismo psicologico in modo irresponsabile e ingannevole» (Piero Fassino). Ora che la stangata sui Bot, Cct, fondi pensione e Tfr prende sempre più consistenza, viene in mente la frase di Vincenzo Visco, oggi viceministro dell’Economia: «Se aumentiamo l’aliquota dal 12,5 al 20%, l’incidenza sul prelievo dai Bot sarebbe comunque modesta, circa 2 miliardi. E comunque per il 90% dei risparmiatori titolari di titoli di Stato si tratterebbe di maggiori costi pari a pochi euro, per altro ampiamente bilanciati dalla riduzione dell’aliquota sui depositi bancari». La tassa di successione. «Noi applicheremo questa tassa solo partendo da parecchi milioni di euro», giurò Prodi davanti a milioni di italiani. Purtroppo per lui nessuno gli credette: in quei giorni, le famiglie italiane facevano la fila dai notai nel tentativo di aggirare la terribile trappola. Che puntualmente scattò, a dispetto delle promesse di Prodi («parecchi milioni di euro», disse), con una franchigia fissata dalla Finanziaria 2006 a un milione di euro per gli eredi in linea retta (con aliquota al 4%) e di 100mila euro tra fratelli (con aliquota al 6%). Per tutti gli altri casi, venne nuovamente istituita una tassa dell’8% sul valore del bene. Altro che «grandi patrimoni», altro che «parecchi milioni di euro». ITALIANI VENDETE I VOSTRI BOT...se ne avete ancora! A voi, sinistrati che avete votato l' Apocalisse dico: " PENTITEVI, PENTITEVI IN PUBBLICA PIAZZA E RECITATE IL MEA CULPA. SIETE COLPEVOLI QUANTO L U I, "IL MORTADELLA CHE NON METTEVA LE MANI IN TASCA A NOI POVERI PULCINELLA..."


I signori del Parlamento, gli assessori regionali ecc...
si aumentano la paga che ammonta a duecento euro. Nessuna stampa o organo di informazione si era accorto o hanno fatto finta di non accorgersi che gli inquilini dei Palazzi Dorati SI SONO INTASCATI 200 EURO CHE VERRANNO PAGATI CON LA TASSAZIONE SUI BOT. La cosa sarebbe sfuggita se non fosse stata registrata una dichiarazione di Bertinotti (presidente della Camera),applaudita dai colleghi: basta con gli automatismi che regolano i compensi, basta con i privilegi di onorevoli e senatori. Le ultime parole famose. ...E IO PAGO!

sabato, gennaio 12, 2008

venerdì, gennaio 11, 2008

PECORARO: IL SOLO CHE RIDE
Da ministro dell’Agricoltura del governo Amato prese un toro per una mucca. Da ministro dell’Ambiente (governo Prodi) lanciò il celebre allarme: «Il riscaldamento globale dell’Italia è superiore di quattro gradi a quello del resto del mondo». E poi la pizza «patrimonio dell’umanità», il divieto del fumo nei parchi... Ad elencare le cretinate di Alfonso Pecoraro Scanio non si finirebbe mai. Però ora è tempo che la finisca lui. È tempo che tolga il disturbo.
Niente di personale, naturalmente. Anzi, da un certo punto di vista Pecoraro Scanio può essere annoverato tra i benefattori dell’umanità. Nessuno come lui, infatti, ha gettato e getta tanto discredito (e tanto ridicolo) sul movimento ecologista in generale e sui Verdi in particolare, facendogli perdere quella credibilità che consentì all’uno e agli altri di arricchire e far carriera. Se fosse un uomo, si sarebbe già dimesso. Questione di dignità, il rispetto che portiamo a noi stessi.
Avrebbe dovuto avere il coraggio civile e politico di riconoscere che il suo fermissimo no all’inceneritore o termovalorizzatore di Acerra, i suoi digrignanti no a quattro nuove discariche lo fanno il primo responsabile della catastrofe ambientale campana. Se fosse un uomo, alle prime avvisaglie della crisi sarebbe corso a Napoli: cosa ci sta a fare un ministro dell’Ambiente che quando l’ambiente (oltre che la salute) è seriamente minacciato se la squaglia? Un ministro che non ci pensa due volte a volare (con seguito di una trentina di persone) a Bali, dicesi Bali, dove si starnazzava di mutamenti climatici e rifiuta di fare una capatina a Pianura, che pure è dietro l’angolo? Ma Alfonso Pecoraro Scanio non appartiene a quella razza d’uomini. E dunque rimane inchiavardato alla poltrona e si guarda bene dall’andare sul luogo del suo delitto. Continua a governare il Paese, cioè noi. Anche perché glielo consente quell'altro mamozio, Romano Prodi.

mercoledì, gennaio 09, 2008

Da “il Foglio”
Per una volta, una volta soltanto e poi più, poi basta, ma lasciateci per una volta essere completamente d’accordo con Giancarlo Caselli sugli strafalcioni al concorso per magistrati. Candidati indegni della licenza media, come è stato detto. Una vicenda sul serio avvilente. Lasciateci sentire in sintonia, perciò, col dispiacere che l’uomo in toga, verso cui pure tanto polemizzammo, ha espresso sulla Stampa. Esso non può, per questa volta, non essere anche il nostro dispiacere. Solidarizziamo con la delusione di un procuratore generale perché la sentiamo finalmente vicina alla delusione nostra, di semplici cittadini. Comprendiamo la sua amarezza e perfino la sua nostalgia. Nostalgia di quando il livello di istruzione era ben più alto; di quando, altro che derise, le tesi dei novelli magistrati venivano pubblicate sulle riviste di Storia del Diritto; di quando cioè la preparazione togata era tutt’altra rispetto a oggi, dove ci si permette un uso dissennato dei punti, delle virgole, delle c e delle q. Se poi, porcacia Eva, coleghi tanto colti anno asolto Andreoti, cazo centra?
P.S. 50 POSTI DI MAGISTRATI RIMASTI VACANTI PERCHE’ I CANDIDATI NON HANNO SUPERATO LOE PROVE: TROPPI IGNORANTI. ..E poi quale magistrato sta indagando sui fattacci di Napoli? Si svegliano (alcuni) solo se c’è da preparare un ‘indagine sul Berlusca.


Il grande Pecoraro: il Pagliaccio ARCOBALENO, che predica la salvaguardia della Natura, ma di pulire, non se ne parla nemmeno! parte seconda- Beati noi che lo abbiamo! In un anno e mezzo il governo non è riuscito ad aprire le discariche in Campania, ma ha stanziato 721mila euro per la bonifica di una discarica in Kenya, a Nairobi. Un paradosso, ma anche materia d’indagine per la procura di Roma: a piazzale Clodio è stato aperto un fascicolo su presunte tangenti legate a quel progetto, autorizzato dal ministero dell’Ambiente italiano e ora bloccato dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio dopo l’apertura dell’inchiesta. La procura indaga sull’interesse italiano alla discarica di Dandora, l’inferno di rifiuti che avvelena 700mila persone nella baraccopoli di Korogocho, la montagna d’immondizia più alta della capitale africana. Nel mirino delle indagini c’è una società, la Eurafrica, incaricata dal ministero italiano e da quello kenyota di condurre uno studio di fattibilità per chiudere la discarica e spostarla. Eurafrica ha due sedi: una a Napoli e una a Roma. Amministratore unico è Tiziana Perroni, socio il marito, Bruno Calzia, consigliere economico del ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro e nel direttivo dell’Ice, l’Istituto italiano del commercio estero. Mi raccomando, sinistrati che lo avete votato, guardatelo a vista e difendetelo.

martedì, gennaio 08, 2008


IL PAGLIACCIO CHE SA DIRE SOLO NO...

Il minis-gliaccio Alfonso Pecoraro Scanio si tiene ai margini della spazzatura e spia il vento, per quanto non abbia un buon odore. Iervolino, Bassolino, persino Mastella: la truppa campana si sta sporcando le mani col pattume, ma non lui, che pure è salernitano, ambientalista, oltretutto ministro dell’Ambiente. E che ambiente, in questi giorni: ma lui tace. Urgono soluzioni, ma non sono la specialità di «Mister No»: lui che ha detto no all’Alta velocità e alla Tav in Val di Susa, no al Mose per proteggere Venezia, no ai rigassificatori o degassificatori per risparmiare e recuperare energia, no ovviamente al nucleare, e no alle autostrade, ai tunnel, alla Variante di valico sull’Autosole, no al ponte sullo Stretto, no alle antenne tv, ai pali elettrici, agli Ogm, ai detersivi, all’elettrosmog, alle pale dell’energia eolica, alla base americana di Vicenza, al verderame nei vigneti, no alle perforazioni petrolifere in Val di Noto, alle lampadine fluorescenti, gli alberi di Natale, alla terza pista a Malpensa, no a tutto quanto possa colmare i ritardi strutturali della modernizzazione italiana: figurarsi dunque i no agli inceneritori o termovalorizzatori che siano, ciò di cui si sono accorti persino i fedeli frequentatori del modernissimo blog del ministro.
Un paio di esempi: «Caro Onorevole Pecoraro Scanio, quello dei rifiuti zero è un ottimo obiettivo, ma come spesso succede in Italia, l’ottimo è nemico del buono: troppo ambizioso e demagogico, visto il Sud Italia in condizioni disastrose».
BEN VI STA !!!

lunedì, gennaio 07, 2008


Ecco a chi avete dato il vostro voto cari amici sinistrati. Dovreste vivere due vite per espiare l’orrore commesso. Leggete attentamente questo elenco di distribuzione a pioggia in tutto il mondo, tratto da un’inchiesta del “GIORNALE” . Gli altri perché non ne parlano? Leggete qua: 900mila euro agli italiani di Algeri (che sono solo 441, fra l'altro) per una serie di progetti formativi, fra cui spicca «l'individuazione di nuove opportunità di business in relazione alle tendenze del commercio internazionale»; due milioni e 200mila per formare elettricisti, falegnami e qualcos'altro a Rio de Janeiro; un milione di euro per essere sicuri di avere orefici, chef, guide turistiche ed elettromeccanici a Bogotà. E un milione di euro per fornire, fra l'altro, fresatori e tornitori alla regione di Caxias do Sur e Bento Goncalves: sono le spese piuttosto allegre di Porto Alegre. L'importo complessivo (a carico del contribuente) ammonta a 30 milioni di euro. Non sono pochi. Soprattutto sono troppi se si pensa alla vera ragione per cui vengono spesi: non risolvono nessun problema, in pratica, a parte quello di Prodi, che per restare attaccato alla poltroncella deve tenersi buoni i parlamentari eletti all'estero. Ancora un milione e 350mila agli italiani di La Plata per «attività formative nell'allevamento del bestiame»; 800mila euro per istruire carpentieri e altro a Curitiba (Brasile), 200mila euro per la provincia di Kwa Zulu Natal (Sudafrica) che potranno riguardare, fra l'altro la produzione di mobili e calzature, e oltre 5 milioni alla Svizzera per una serie di iniziative molto interessanti, del tipo: «Si evidenzia che l'inserimento di moduli di insegnamento della lingua inglese nelle materie di studio dei corsi sarebbe particolarmente utile». Ma davvero? L'inglese è utile? Lo scopriamo adesso? E soprattutto per scoprirlo dobbiamo andare in Svizzera e spendere 5 milioni di euro? Fra gli interventi svizzeri da sottolineare il bonus destinato a chi vive a Basilea per il «divario culturale» (e si capisce: il noto divario culturale di Basilea); ad Asmara invece non si esita a formare militarmente 190 giovani destinati alla guerra. Ma non sono nemmeno da sottovalutare i 7 milioni di euro destinati all'Argentina di Luigi Pallaro (senatore indipendente eletto nell'Unione e decisivo per la sopravvivenza del governo), mentre chissà perché gli Stati Uniti restano a bocca asciutta. Non parliamo poi delle varie iniziative dei comitati culturali finanziati dallo Stato. Ce n'è per tutti i gusti: dal comitato per il viaggio dei Re Magi, a quello per la storia dell'energia solare, da quello incaricato di celebrare come si conviene i mille anni della fondazione San Nilo a quello che organizza il quarto centenario della beata Bonomo. Per carità: probabilmente tutte iniziative meritevoli, una per una, ma che insieme fanno la bellezza di altri 67 milioni di euro a carico della collettività (oltre ai 30 che finiscono all’estero). Piccole cose direte voi. Ma il fatto è che da queste piccole cose, da uno Stato troppo presente e troppo spendaccione, deriva la voragine dei nostri conti pubblici. La Banca d'Italia, ieri, ha fornito, e con forza, un'indicazione precisa: per ridare fiato al Paese c'è una sola via, quella di tagliare le tasse. Ma come si fa a tagliare le tasse finché non si tocca la spesa pubblica? E come si fa a toccare la spesa pubblica se chi governa ha come esclusivo obiettivo quello di restare abbarbicato al governo? La conseguenza è inevitabile, ed è purtroppo sotto i nostri occhi. La finanza pubblica viene ridotta a merce di scambio. Si distribuiscono mance a destra e a manca (soprattutto a manca). E si spargono denari (i nostri) in tutto il globo, da Maracaibo ad Adelaide, da Manila a Durban, per aiutare da una parte i veterinari, dall'altra gli esperti di marketing o i falegnami e dall'altra ancora le attività enogastronomiche. Per carità: le attività enogastronomiche sono sacre per noi. Basta solo non mangiare troppo. E soprattutto, poi, non dire che mancano i soldi per ridurre le tasse ad artigiani e operai. di Mario Giordano.

domenica, gennaio 06, 2008


Contro l'emergenza rifiuti, giunge oggi anche la preghiera di un teologo campano, creata ad hoc in occasione dell'Epifania.'Dio liberaci dell'immondizia', recita l'invocazione di padre Antonio Rungi a Gesu' Bambino, 'Libera la Terra campana dal flagello dell'inquinamento e dalla piaga dell'immondizia che invade strade, rioni e citta' dell'intero territorio regionale'. Allo Spirito Santo la richiesta di 'illuminare e guidare coloro che hanno le responsabilita' governative'. Perchè i campani invece di affidarsi a DIO che nulla può fare, non incominciano uno sciopero della fame? Facendo ciò non producono immondizia. Invece di fare blocchi e incendiare scuole e autobus, che a loro sono necessari, non vanno alla Regione, alla Provincia e al Comune a chiedere le dimissioni di tutti i Dirigenti. Non lo hanno questo coraggio, sono vigliacchi fino al punto di rischiare la DIOSSINA PER I LORO FIGLI. IO adoro NAPOLI, MENO I NAPOLETANI, soprattutto CERTI NAPOLETANI.


Dalla grandezza alla monnezza. Dai tributi ai rifiuti. Dal trionfo al tanfo. «È la liberazione di Napoli!». Con queste parole Antonio Bassolino diventava ufficialmente sindaco della città. Parole al vento, e neanche tanto profumato. A sentirle oggi, c'è da tapparsi le orecchie, oltre che il naso. «Dobbiamo rappresentare la Napoli dei molti colori», diceva lui. Visti i marciapiedi, oggi prevale decisamente il marrone. È la storia di un impero, quello di Bassolino, nato con le grancasse e morto coi gran cassonetti. E pensare che lo davano in odor di santità, altro che puzza di pattume. I tempi d'oro iniziavano nel ’93, quando al grido di «Lavoro e Legalità!» don Antonio conquistava il municipio promettendo faville. «Sarà un nuovo Rinascimento», diceva fresco d'elezione. Al buio delle corruttele, lui prometteva 'o sole del buon governo. Adesso al massimo, ci sono le nubi alla diossina. «Napoli non è Calcutta», dicevano i giovani progressisti. Ora, a confronto, Calcutta pare la Svizzera.


Il tariffario di Azouz per foto e interviste
Io non sono contro di lui, ma voi, onestamente, lo accettereste in casa? Azouz non è più uno spacciatore sconosciuto. È famoso, è un personaggio mediatico. È il marito e il padre delle vittime di un delitto orrendo. Anche in quei giorni, il suo telefono è sotto controllo. Sotto controllo rimane nei mesi successivi. E i finanzieri che - nel chiuso delle sale ascolto - intercettano, registrano e trascrivono le sue telefonate, si trovano davanti a un uomo nuovo. Un uomo che si trova a fronteggiare l'assalto dei media. E che davanti a quell'assalto sembra trovarsi - per quanto doloroso sia ammetterlo - a suo agio. Azouz, ha cercato di guadagnarci su. Spesso e volentieri ci è riuscito.Così, da tempo, si diceva tra i giornalisti: e sembravano malignità, pettegolezzi che andavano a infierire su un uomo già tanto provato dalla sofferenza. Ora, invece, le intercettazioni della Finanza raccontano che è tutto vero, che Azouz - magari spinto dalla necessità, dal processo incombente, la vita devastata, le spese legali - ha trasformato in un piccolo business il suo ruolo di parente delle vittime. Nelle intercettazioni realizzate dagli investigatori c’è accanto alla storia dell’Azouz venditore di droga anche l’Azouz che vende il suo dolore: con tanto di tariffario, un tot per un’intervista, un tot per una rivelazione esclusiva. Un tot per la foto di Raffaella e Youssef da vivi. Un tot per la foto di Raffaella e Youssef da morti.

sabato, gennaio 05, 2008


Ieri, dopo l’ennesima vittima all’ospedale di Vibo Valentia, il Codacons in un esposto ha parlato di “malasanità da terzo mondo” e subito il rappresentante legale del Terzo Mondo ha denunciato il Codacons per oltraggio grave. Staremavedé.


UDITE, UDITE: Gabriele Visco, figlio del viceministro dell’Economia Vincenzo, è stato assunto come dirigente da Sviluppo Italia, l’agenzia governativa che si occupa di attrazione degli investimenti ed è controllata al 100% dal dicastero di Via XX Settembre. Mentre si perpetua il NEPOTISMO CHIERICALE, gli italiani sono ubriachi di povertà, e se ne sono accorti all’inizio dell’anno, così l’Economist, il settimanale britannico che giudicava l’ex premier Silvio Berlusconi unfit, «inadatto» a governare l’Italia, si è accorto che gli italiani si sentono più poveri rispetto a qualche anno fa. La spiegazione per l’Economist è semplice: è tutta colpa di Vincenzo Visco, il vicepremier ds con delega alle Finanze, e della sua stretta fiscale che ha portato nelle casse dello stato 25 miliardi di euro di extragettito nel 2007 e 36 miliardi nel 2006, «nonostante la leggendaria abilità degli italiani nel tenersi stretti le proprie ricchezze e i propri guadagni», sottolinea il settimanale. Secondo il commentatore britannico «Visco ha cambiato le leggi per consentire controlli incrociati (la cosiddetta anagrafe tributaria, ndr) compresi i conti correnti bancari», ha aumentato le ispezioni in negozi, bar e ristoranti e ha obbligato i professionisti a pagare con denaro elettronico e assegni. Peccato che «più della metà dei 40 milioni di contribuenti italiani siano lavoratori dipendenti e pensionati» e che siano stati loro a soffrire di più. «L’anno scorso le imprese hanno ottenuto una riduzione fiscale - riconosce l’Economist - ma per le persone fisiche c’è stato un peggioramento», tanto che «perfino i sindacati chiedono tagli selettivi delle aliquote». Viva, viva Berlusca! Quando scendete in piazza, Italioti sinistrati?


CARO Adriano ti faccio i miei auguri più fervidi per i tuoi 70'anni. Però non mi prendere in giro. Ti ammiravo come artista, cantante, attore, eri bravo, sei bravo. Ma QUANDO MAI, con il tuo Rok sei sceso in piazza a fianco degli operai? TU, beato tra i miliardi, esci solo, ogni due anni, per andare in TV a raccontare storie catastrofiche, storie che noi miseri umani viviamo tutti i giorni, grazie a Internet, TI prego fai risparmiare alla RAI un po' di soldi e non venire di nuovo fra due anni. Ti avevo dedicato un'altra lettera due anni fa, dopo ...POLITIK, in cui ti pregavo di mandarmi 200mila euro per comprarmi una casa. Lo so che non l'hai letta, il mio blog è poco frequentato. Io dico una cosa: nella vita, ognuno deve fare quello che meglio sa fare. Prendi in giro milioni di abbonati solo perchè ti chiami CELENTANO, in una società dove tutto è ricondotto alle notizie di predicatori, che predicano solo, poi, non possiamo prendercela, quando assistiamo a catastrofi ambientali e umane. Auguro pure a TE un felice anno.

venerdì, gennaio 04, 2008


Forse era meglio la Monarchia: il re e il suo primo ministro, uno decide e l'altro esegue. La casta era costituita da pochi e non percepivano alcun stipendio. Noi invece abbiamo mille parlamentari che ci costano quanto in nessun altro Paese, in cambio di un sistema politico di cui essi sono i primi ostacoli a ogni decisione rapida, e soprattutto efficace. Cari italiani, forse è arrivato il momento di dire basta, basta a questo scempio della nostra intelligenza, della nostra pazienza, del nostro spirito di sopportazione. Sia che votate a destra o a sinistra, non importa. Loro -i parlamentari - lo sanno per primi, che godono di pessima fama tra i cittadini. Non solo perché la politica in Italia non garantisce servizi efficienti e tasse civili, ma al contrario inefficienza generale al prezzo di imposte da rapina. Ma anche per quel che guadagnano, son stimati uno zero. Eppure, non cercano di migliorare la propria pessima immagine. Ecco che i senatori non abdicano neanche all'aumento automatico di 200 euro per il 2007, che era stato tanto strombazzato. Ci stanno prendendo in giro, dovevano ridursi lo stipendio? Bella roba. Io propongo da questo blog lo sciopero dei Parlamentari: non andare più ad ascoltarli sia nei convegni che nei comizi elettorali. Bisogna dare un segnale a questi nulla facenti che di politica sanno ben poca salvo il fatto di lottare per il proprio orticello e portare "cose" al proprio collegio elettorale.